Con un annuncio ufficiale, l’UE ha comunicato di voler fornire il 5G e la connessione Gigabit a tutti entro il 2030
Il 2021 sarà l’anno del 5G. Dopo i vari lavori di installazione per fornire una copertura il più possibile completa da parte dei colossi hi tech, sono ora in fase di rilascio le prime offerte da parte dei provider. Anche gli smartphone di ultima generazione si stanno adattando, con antenne apposite per garantire il massimo della velocità ai propri utenti.
In questo senso, l’UE ha un piano per spingere in maniera definitiva la trasformazione digitale di tutti i Paesi membri. Tanti e ambiziosi obiettivi, che puntano a fornire – entro il 2030 – non solo il 5G, ma anche la Gigabit ha tutti. Ecco tutti i dettagli, ad un anno dalla “Strategia digitale” presentata dalla Commissione europea nel febbraio del 2020.
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5G e Gigabit, il piano presentato dall’UE
5G e Gigabit per tutti entro il 2030: è questo l’obiettivo che si è prefissata l’UE per tutti i cittadini residenti nei Paesi Membri. Solamente un anno fa, la Commissione presentò ufficialmente la Strategia digitale, un documento nel quale si parlava di una connessione almeno da 100 Mbps entro il 2025. A 12 mesi di distanza, però, gli standard sono cambiati e si sono alzati: l’obiettivo è la copertura Gigabit e soprattutto al 5G. Per raggiungere connessioni così elevate su tutto il territorio, bisognerà puntare sulla FTTH (Fiber to the Home), sulla FTTB (Fiber to the Building) e sulla FWA 5G (Fixed Wireless Acces). Il tutto a discapito della FTTC, ossia la fibra che arriva alla cabina dell’operatore e prosegue con un doppino in rame alle abitazioni e agli edifici.
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“L’UE ha l’ambizione di conseguire la sovranità digitale. È quantomai necessario porre rimedio alle vulnerabilità e alle dipendenze” si legge nel comunicato ufficiale. Una sorta di indipendenza per la Commissione che, oltre alla super connessione per tutti, vuole far sì che almeno l’80% della popolazione adulta sia alfabetizzata a livello digitale. Si parla poi anche di produzione di semiconduttori al 20% in Europa (oggi è al 10%) e di servizi pubblici disponibili online.