Oltre 61 milioni di dati degli utenti derivanti da dispositivi fitness tracker sono finiti in pasto alla rete. Ora è allarme anche per loro
Continuano ad arrivare segnalazioni relative ad attacchi da parte di hacker e a fughe di dati. Lo scorso 30 giugno, un team di ricerca facente parte del sito WebsitePlanet – in collaborazione col ricercatore di sicurezza Jeremiah Flower – aveva scoperto un database non protetto da password. Al suo interno, oltre 61 milioni di dati derivanti da dispositivi fitness tracker.
I record appartengono a utenti sparsi in tutto il mondo, vulnerabili e accessibili praticamente a chiunque. Continuando con le ricerche, poi, gli esperti hanno individuato più di un riferimento a “GetHealth”. Si tratta di una società con sede a New York che da anni offre soluzioni unificate per accedere a dati di salute e benessere legati a wearable, dispositivi medici e app.
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Alla fine, comunque, l’enorme database con oltre 61 milioni di dati rubati è stato scoperto da alcuni utenti che non avevano alcun scopo malevolo. Questi ultimi hanno segnalato il tutto all’azienda interessata, che a sua volta ha provveduto alla messa in sicurezza del tutto. Allarme rientrato, anche se la vulnerabilità degli stessi continua a far discutere. Qualora persone con altre intenzioni fossero riuscite a metterci mano, ora si starebbe parlando di conseguenze ben differenti. Nei record, infatti, figurano dati sensibili come nome e cognome, data di nascita, peso, altezza, posizione geografica e molto altro.
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Il team di ricerca ha deciso di prendere in considerazione un campione di circa 20mila record, con dispositivi indossati che erano di diverso tipo. Si parla dell’Healthkit di Apple per 17.764 casi, 2.766 per il Fitbit. Anche altre app e dispositivi potrebbero però essere stati colpiti, come per esempio 23andMe, Daily Mile, FatSecret, FitBit, GoogleFit, Jawbone UP e così via. In totale, la dimensione dei file esposti corrisponde a 16,71 GB, con oltre 61 milioni di righe registrate.
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