Fatta la legge, trovato l’inganno. Lo stratagemma di molti utenti che, in nome del risparmio, si stanno passando le credenziali per guardare tutta la programmazione di DAZN su due dispositivi, non è affatto piaciuta al servizio a pagamento di video streaming online, sia in diretta che on demand, di eventi sportivi disponibile in 30 paesi tra cui Germania, Austria, Svizzera, Giappone, Canada, Stati Uniti d’America, Spagna, Brasile. E Italia, naturalmente.
Chissà se è stato un fenomeno prettamente nostrano. Chissà se la mossa che ha in mente DAZN per la seconda stagione della Serie A di calcio in esclusiva (7 partite a giornata, 3 in co-esclusiva con SKY anche per il 2021-22, al netto di ipotetici ma non preventivati accordi) piacerà ai suoi utenti (difficile, soprattutto se salirà il costo degli abbonamenti). Chissà.
Fatto sta che dalla prossima stagione DAZN farà sparire la doppia utenza. Le notizia, soltanto paventata dalla piattaforma londinese, diventa praticamente ufficiale per bocca del Chief Revenue Officer Europe di Dazn. Per farla semplice, non sarà più possibile utilizzare lo stesso abbonamento su due dispositivi contemporaneamente.
“Le nostre condizioni di servizio stabiliscono chiaramente che l’abbonamento è personale e non cedibile”. Tuona così Veronica Diquattro, in un’intervista su Milano Finanza. “La concurrency consente di vedere contenuti in contemporanea su più dispositivi – spiega la Diquattro – ma dal nostro monitoraggio abbiamo invece riscontrato che la funzionalità è sfruttata in modo scorretto da utenti, che mettono in vendita una delle due utenze. Un cambiamento sarà quindi possibile ma in futuro, probabilmente dalla prossima stagione”.
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Niente più doppia utenza, dunque, all’orizzonte. Niente più divisione dell’abbonamento fra due amici che si pagano attualmente un solo costo dell’abbonamento, vedendo in contemporanea gli eventi del massimo campionato italiano, per esempio.
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Una sola eccezione sarà prevista: si potrà utilizzare esclusivamente la doppia utenza nel caso in cui i due dispositivi siano collegati allo stesso indirizzo IP, quindi nella stessa abitazione. “Il nostro obiettivo – continua Veronica Diquattro – resta sempre quello di fornire un’esperienza flessibile all’utente e quindi introdurremo abbonamenti modulabili in base alle diverse esigenze, per esempio con forme di sottoscrizione familiare”. La domanda però sorge spontanea: a quale prezzo?
Confermato dunque il placet di DAZN per quest’anno, nonostante le polemiche che hanno travolto la piattaforma in streaming londinese, che secondo le indiscrezioni de Il Sole 24 ore, già da dicembre non avrebbe più reso possibile utilizzare due utenze con un unico abbonamento. Ma lo stop è vicino, deadline la fine del campionato italiano di Serie A. O giù di lì.
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