Microsoft è per tutti un punto di riferimento, una delle più grandi aziende del settore a cui ci affidiamo ogni giorno per tantissime procedure. Tuttavia le cose cambiano e nel mondo della tecnologia le variazioni possono essere molto veloci.
L’azienda ci ha sicuramente abituato a grandi cose, diventando per questo un pilastro in ambito tecnologico ma anche per tutte quelle pratiche della vita quotidiana nel lavoro come nella vita privata.
La multinazionale nata nel 1975 ne ha fatta di strada, oggi non produce più solo software ma anche pc, giochi, smartphone, sistemi. Basta solo pensare all’ultima volta che avete giocato alla Xbox oppure usato il vostro smartphone con le app Microsoft o ancora utilizzato Microsoft sul vostro pc.
La notizia da Microsoft inaspettata
Un vero e proprio colosso che negli anni è cresciuto senza mai arrestare la sua potenza e che oggi arriva ad un punto di svolta che fa riflettere e porta anche un certo sconforto pensando a quello che accadrà per tutti noi. Una situazione che lascia l’amaro in bocca soprattutto per una potenza come Microsoft.
Microsoft ha scelto di licenziare nel 2023 10 mila persone ovvero il 5% del suo personale complessivo. Una situazione non proprio felice per la società che è molto sotto pressione per mantenere i tassi di crescita. Nell’azienda di Bill Gates al momento lavorano oltre 220 mila persone, la notizia arriva come ultima ma mostra un trend del settore che non piace. Una crisi economica globale che sta portando i big a fare tagli. La manovra avrà un costo di 1.2 miliardi di dollari ma l’obiettivo è un altro. Microsoft infatti vuole investire 10 miliardi nell’intelligenza artificiale.
La crisi del settore
I licenziamenti sono iniziati già a ottobre, poi è arrivata l’eliminazione di alcuni ruoli e ora la notizia. Il valore di Microsoft è di 1700 miliardi di dollari ma come Meta e Amazon l’obiettivo è rispondere alla crisi. I colossi del mercato infatti hanno sentito pesantemente la contrazione del 2022, all’inizio è stato lo stop alle assunzioni, poi i licenziamenti. I dati parlano di quasi 200 mila licenziamenti nel mondo in questo settore.
L’attrattiva ora è ChatGPT, il chatbot che può scrivere codici e testi proprio come una persona. Il problema ovviamente al momento è capire come usare questo sistema per monetizzare. Anche Amazon ha dato via al più grande licenziamento della sua storia, quasi 20 mila dipendenti. Zuckerberg ha tagliato il 13% della forza lavoro, Musk ha licenziato quasi 4 mila persone da Twitter. Il problema è generalizzato e fa paura, non solo per i lavoratori del settore ma anche per quello che potrebbe significare nel pratico, tutto questo.