Google cede alle pressioni della Commissione europea e delle autorità Antitrust: annunciato il compromesso con l’UE per frenare il monopolio sui suoi dispositivi Android, in arrivo novità sui browser.
La decisione è arrivata a due anni dalla sentenza della Commissione Europea, che nel 2018 aveva multato Google per 4,24 miliardi di euro in seguito alle accuse di aver utilizzato la piattaforma Android per consolidare il proprio dominio come motore di ricerca. Con l’ulteriore sanzione ricevuta l’8 giugno dall’autorità Antitrust francese, il gigante di Mountain View ha ceduto ed è sceso ad un compromesso con l’UE: Google non sarà più il motore di ricerca predefinito dei dispositivi Android in Europa.
“Per molti anni abbiamo avuto una discussione costruttiva con la Commissione Europea per promuovere sempre più possibilità di scelta sui dispositivi Android, assicurando di poter continuare ad investire ed offrire la piattaforma Android gratuitamente a lungo termine,” ha annunciato il direttore Google Oliver Bethell in un post sul blog ufficiale. Dalla sentenza iniziale, Google ha permesso di scegliere tra quattro browser diversi al momento della configurazione dei dispositivi, ma per apparire tra queste opzioni, i competitori dovevano vincere l’asta tramite cui Google vendeva gli spazi: con questa decisione, i proprietari dei browser alternativi non dovranno più pagare e saranno mostrati gratuitamente su tutti i dispositivi Android.
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In arrivo l’aggiornamento della Schermata di scelta Android per la selezione del browser
A partire da settembre, l’azienda aggiornerà la Schermata di scelta che appare durante la configurazione iniziale dei dispositivi all’interno dell’Unione Europea. La decisione è stata confermata anche da Android, che ha rivelato ulteriori dettagli sugli aggiornamenti: i 5 browser più popolari nel Paese secondo le statistiche di StatCounter, incluso Google, saranno mostrati in ordine casuale, più altri 7 nella sezione inferiore dello schermo. Secondo la Commissione europea, con questa modalità di scelta i competitori potranno offrire i propri servizi più equamente.
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