Verso la fine di gennaio la società SWG aveva annunciato il lancio di PoliticAPP, applicazione per smartphone e tablet che aveva come obiettivo principale quello di rivoluzionare ‘lo scenario italiano della comunicazione, delle informazioni e
Verso la fine di gennaio la società SWG aveva annunciato il lancio di PoliticAPP, applicazione per smartphone e tablet che aveva come obiettivo principale quello di rivoluzionare “lo scenario italiano della comunicazione, delle informazioni e dei dati socio-politici in campagna elettorale”.
L’app, compatibile con Android e iOS, ha un costo di 9,99 euro e permette ai cittadini di essere sempre informati sui sondaggi e sugli esiti della campagna elettorale, sia a livello nazionale che regonale. Ecco che cosa avrebbe dovuto offrire quotidianamente PoliticAPP dal 1° al 26 febbraio:
– l’orientamento dell’opinione pubblica rispetto al “fatto del giorno”;
– gli orientamenti degli italiani sull’agenda politica nazionale;
– fiducia e appeal di candidati e partiti in base a parametri di attualità e costume;
– infine, una sintesi in quattro numeri-chiave dell’orientamento dell’opinione pubblica sui principali temi socio economici del paese.
Usiamo il condizionale non a caso perchè l’AGCOM ha chiesto lo stop a SWG dell’applicazione che, stando a quanto scritto sul comunicato ufficiale del software, avrebbe dovuto diffondere i sondaggi negli ultimi 15 giorni della campagna elettorale, violando così il divieto di pubblicare dati di questo tipo nelle ultime due settimane prima delle elezioni previsto dalla par condicio.
La risposta di SWG non si è fatta attendere: la società si è detta “sorpresa” e ha accolto “con disappunto” la decisione del Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Il 14 gennaio 2013, infatti, l’azienda aveva ricevuto una risposta dalla stessa AGCOM, che vi riproponiamo qui sotto:
“la disciplina dei sondaggi relativi ad indicazioni di voto si riferisce unicamente a quelli diffusi su mezzi di comunicazione di massa e si ritiene che non possa definirsi tale un’applicazione per smartphone: essa altro non è che un software per cellulari accessibile esclusivamente da quanti, in base ad una scelta volontaria, abbiano deciso di scaricarla sul proprio telefonino. Inoltre, trattandosi di un’applicazione a pagamento, essa potràessere fruita soltanto da un target definito di clienti paganti, da coloro, cioè, che abbiano deciso di acquistarla. Detta applicazione risulta pertanto priva delle caratteristiche distintive del mezzo di comunicazione di massa, vale a dire “ la destinazione al grande pubblico” e la diffusione “ad una pluralitàindeterminata di destinatari… ”.
SWG ha, quindi, deciso di rimborsare ai clienti l’intero prezzo dell’app, rendendola gratuita a partire da domani, ma continuerà comunque a raccogliere i dati senza però renderli pubblici fino alla fine delle elezioni.