L’Agenzia delle Entrate sta inviando delle raccomandate a migliaia di cittadini e non preannunciano buone notizie: ecco cosa aspettarsi.Â
L’Agenzia delle Entrate sta inviando migliaia di raccomandate ai cittadini e non sono affatto portatrici di buone notizie, tutt’altro. Infatti il Fisco Italiano cerca di contenere ed evitare l’evasione fiscale, sia che si tratti di quella necessaria che quella fatta di proposito.Â
Per evitare questo fenomeno, le raccomandate delle Agenzie delle Entrate arrivano proprio a chi ha “evaso” necessariamente o di proposito. Ed ecco cosa devono aspettare i contribuenti che hanno ricevuto o riceveranno queste comunicazioni. Infatti, è bene agire tempestivamente per evitare il peggio.Â
Le raccomandate dell’Agenzia delle Entrate contengono multe o tasse non pagate e sono previsti grossi guai in vista per i contribuenti che le stanno ricevendo. Infatti, nonostante si parli tanto di nuova rottamazione delle cartelle o di nuove sanatorie e di vantaggi per gli indebitati, è molto facile ricevere comunque la tanto “temuta” raccomandata da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Non si tratta ancora di una cartella esattoriale ma con questa raccomandata si fa un sollecito di pagamento a chi, appunto, non ha pagato multe o tasse. Lo step successivo sarà invece proprio la cartella esattoriale che il contribuente riceverà quando, nonostante il sollecito, non avrà ancora pagato. Quindi dalla notifica di debito si passa alla pretesa di pagamento vera e propria, e dall’Agenzia delle Entrate si passa all’Agenzia delle Entrate Riscossione.
La situazione dunque inizia a peggiorare per quel contribuente. Quindi meglio che l’interessato regolarizzi subito la sua posizione se non vuole ricevere una cartella esattoriale e se vuole evitare tutte le procedure di riscossione per il recupero del credito. Infatti, all’invio della cartella esattoriale possono seguire il fermo amministrativo e il pignoramento. Pagando ciò che è dovuto, invece, l’atto viene estinto, e spariscono i rischi su eventuali procedure esecutive successive.
In ogni caso, il contribuente che è certo di non dover pagare nulla, potrà fare ricorso alla competente Corte di giustizia tributaria di primo grado. In alternativa si può fare una richiesta di riesame direttamente alla stessa Agenzia delle Entrate (anche se il riesame non sospende i termini di pagamento della raccomandata Agenzia delle Entrate, e nemmeno quelli per fare ricorso, che va presentato entro 60 giorni dalla data di ricevimento della raccomandata).
Un’altra fattispecie invece si verifica quando il soggetto non ha i soldi per pagare. In quel caso può chiedere all’Agenzia delle Entrate un possibile rientro rateale.
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