Gli AirTag hanno aiutato la polizia nel North Carolina a catturare un ladro seriale che aveva rubato uno zaino con all’interno i piccoli tracker economici di Apple
Le capacità “tracciatutto” degli AirTag non fanno ormai più notizia. Vi abbiamo parlato nei giorni scorsi di come controllare lo stato della batteria degli AirTag, analizzando un aspetto più pratico dei dispositivi a buon mercato firmati Apple che hanno fatto discutere per le loro potenzialità ma anche per alcune storture determinate dall’utilizzo indebito e abusivo da parte di una minoranza di utenti (e da qui sono nate infatti alcune misure volte ad arginare i fenomeni di stalking).
Non bisogna però dimenticare l’aiuto concreto che talvolta gli AirTag riescono a fornire a beneficio delle autorità e l’ultimo episodio andato in “scena” nel North Carolina, lo conferma pienamente. Certo, in alcuni di questi frangenti ha giocato un ruolo importante la casualità, ma non bisogna comunque sottacere e anzi sottovalutare l’affidabilità della piattaforma Dov’è costruita con dovizia da Apple e della stessa versatilità di questi piccoli oggetti a buon mercato.
Nel caso di specie, gli AirTag sono riusciti a ritrovare un malintenzionato che aveva pensato bene di rubare uno zaino con un AirTag al suo interno. L’uomo era già conosciuto dalle forze dell’ordine per i suoi precedenti ed è stato colto in flagrante grazie ai piccoli accessori di Apple, che hanno permesso di seguirne gli spostamenti fino al ritrovo finale.
Infatti, dopo aver compiuto il furto ed esser scappato a gambe levate, la polizia è riuscita – con l’ausilio appunto degli AirTag – a localizzare esattamente la posizione del ladro e a recuperare quanto sottratto indebitamente.
Come abbiamo scritto prima, non è la prima volta che assistiamo a performance di questo genere da parte dei tracker economici realizzati da Apple, nati appunto localizzare gli oggetti tramite l’ampio ecosistema “Dov’è” della stessa casa di Cupertino. Soltanto un mese fa, ad esempio, gli AirTag sono riusciti a rintracciare un rapinatore di Portland, negli Stati Uniti, che aveva commesso un delitto similare a quello raccontato in questo articolo.
Siamo certi che questi episodi continueranno a verificarsi anche in futuro, soprattutto con la diffusione sempre più capillare degli AirTag tra gli utilizzatori di smartphone Apple.
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