Alexa è uno smart speaker che ci tiene sempre aggiornati. Ascolta le nostre conversazioni e ci aiuta a in tante cose, ma veramente ci spia?
Da alcuni anni, ormai, è diventato un prodotto indispensabile nelle case dei più tecnologici. Sempre più diffusi gli smart speaker che a volte si trovano in più stanze della casa. Tra tutti gli altoparlanti intelligenti quello più presente è quello del Colosso americano Amazon. Ma la domanda che più inquieta gli utilizzatori è: Alexa ci ascolta?
La nota multinazionale Bloomberg, operativa nel settore dei mass media, ha pubblicato un inchiesta in cui ha affermato che dietro l’intelligenza artificiale Amazon, così come per le altre AI esistenti, vi è un gruppo di impiegati che costantemente ascolta le conversazione tra Alexa e i suoi utenti. Possiamo però stare tranquilli, nonostante quello che diciamo ai nostri smart speaker non sia del tutto privato, la finalità per cui viene ascoltato da orecchie umane non è quella di spiare le case di milioni persone ma è semplicemente finalizzata al miglioramento della macchina che in questo modo può fornire risposte sempre più precise e umane. I trainer dell’AI attraverso varie tecnologie e attraverso l’utilizzo del Large Language Model (LLM) hanno il compito di trascrivere ciò che gli utenti chiedono alla macchina e di verificare se la risposta di Alexa sia corretta o meno, in caso in cui sia sbagliata devono correggerla.
Se quindi Alexa è in grado di rispondere alle richieste degli utenti è proprio grazie alle persone che sono dietro a quest’intelligenza artificiale. Basta pensare alla domanda “Alexa dov’è il giapponese più vicino” e ci renderemo conto che senza l’aiuto umano lo smart speaker non sarebbe in grado di rispondere in quanto anziché trovare il ristorante giapponese più vicino potrebbe pensare al cittadino giapponese più vicino. Per quanto riguarda termini e condizioni sull’utilizzo di Alexa nel punto 1.3 non viene spiegato in maniera chiara che c’è qualcuno che ascolta ciò che diciamo, ma viene specificato che le nostre domande vengono trasmesse in un cloud che consente il miglioramento dello speaker. Ecco le 20 app più invasive e come proteggerti.
Amazon ha risposto all’inchiesta di Bloomberg affermando che al primo posto della politica aziendale vi è la privacy dei suoi clienti, infatti tutte le registrazione non sono associate ad un nome e cognome ma ad un codice cliente. Va, inoltre, specificato che le varie intelligenze artificiali non sono costantemente in ascolto ma si attivano soltanto attraverso la parola di attivazione. Nel caso in cui venga attivata inavvertitamente e ascolti dati sensibili, secondo Amazon queste registrazioni vengono contrassegnati come dati critici e non vengono ulteriormente lavorati.
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