Nei giorni scorsi, Amazon è stata accusata di spiare i propri utenti tramite l’assistente vocale Alexa. Non si è fatta attendere la risposta del colosso americano
Stando a quanto raccolto da uno studio pubblicato da ricercatori delle università di Washington, University of California e Notheastern University, Amazon starebbe spiando i propri utenti tramite l’assistente vocale Alexa. Nello specifico, i dispositivi Echo riuscirebbero ad estrapolare il contenuto delle conversazioni, ricavandone dati da vendere a partner pubblicitari.
Si tratta di accuse molto pesanti, che gettano nuove ombre sul colosso americano. Nelle scorse ore, è arrivata la risposta ufficiale. L’azienda numero uno nel settore dell’e-commerce ha voluto giustificarsi e precisare il modus operandi con il quale Alexa riesce ad ottenere dati dai propri utenti.
Amazon risponde alle accuse di “spionaggio” da parte di Alexa
A distanza di qualche giorno dall’uscita dello studio, Amazon ha deciso di rispondere alle accuse secondo cui Alexa spierebbe gli utenti e utilizzerebbe le conversazioni per inviare dati ai partner pubblicitari. “Molte delle conclusioni di questa ricerca si basano su interferenze o speculazioni imprecise degli autori, e non riflettono accuratamente il funzionamento di Alexa. Noi ci occupiamo della vendita di dati e non condividiamo le richieste di Alexa con le reti pubblicitarie” ha dichiarato un portavoce, continuando poi: “Simile a quello che sperimenteresti se effettuassi un acquisto su Amazon.com o richiedi un brano tramite Amazon Music, se chiedi ad Alexa di ordinare salviette di carta o di riprodurre un brano, il record di tale acquisto o la riproduzione del brano potrebbero informare gli annunci pertinenti mostrati su Amazon o altri siti in cui Amazon inserisce annunci“.
Ma non è finita qui, perché la stessa azienda ha poi tenuto a specificare che si possono disattivare in qualsiasi momento gli annunci pubblicitari basati sugli interessi di Amazon. Basta accedere alla sezione dedicata sul sito web. Dovrebbero così cadere le accuse legate a presunte violazioni della privacy.