Smartphone e sonno, un binomio che fa a cazzotti secondo l’ennesima indagine. Noi italiani lo sappiamo, ma non sembra importarci un granché.
E lo smartphone ci va a dormire? Di sicuro in molti lo portano a letto con sé, ma per continuare a utilizzarlo. Non esattamente una grande idea, anzi: secondo quanto si evince da un’indagine di Emma-The Sleep Company, i display di telefonini e altri apparecchi che noi italiani amiamo tenere accanto a noi anche durante la notte, hanno un evidente effetto negativo sulla qualità del sonno. Sebbene ne siamo spesso consapevoli, non sembra importarci molto.
Il colpevole numero uno è la blue light emessa dagli schermi che continua a brillare fino alle ore piccole, rovinando la nostra fase di recupero. Tra gli effetti sul nostro organismo, l’aumento della frequenza cardiaca e della temperatura corporea, che invece durante il riposo dovrebbero abbassarsi. Il risultato è un’inibizione della produzione di melatonina, l’arcinoto ormone che regola il ritmo circadiano dell’organismo, ovvero la percezione dell’alternanza giorno-notte, favorendo di conseguenza l’addormentamento.
Secondo il sondaggio, il 69% degli intervistati (oltre i due terzi, dunque) è a conoscenza degli effetti distruttivi dei display su igiene del sonno e stile di vita sano. Cionondimeno, i numeri sono allarmanti. Il 96% del campione ammette di dormire male fino a due volte al mese e addirittura il 28% – un italiano su quattro – lamenta di passare solo occasionalmente delle notti davvero riposanti. Altri dati che non lasciano tranquilli: meno della metà degli italiani (47%) attiva il filtro protezione che limita l’effetto della luce blu. Il 57% denuncia problemi ad addormentarsi e il 31% passa notti tormentate dopo aver utilizzato lo schermo.
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Il problema riguarda certamente lo smartphone, utilizzato fino a tardi dal 75% dei partecipanti. Un dato che non sorprende, visto che ne siamo sempre più dipendenti ed è anche più pratico tenerli sempre a portata di mano, consultando i nostri social (40%), navigando su Internet (37%), per accedere a servizi streaming (23%), chattare con gli amici (23%) e leggere (20%).
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Ma altri tipi di schermi provocano lo stesso effetto deleterio sulla qualità del riposo. Parliamo di TV (55%), PC (21%), tablet (16%), ebook (7%): gli esperti raccomandano di non utilizzarli a ridosso dell’ora di andare a dormire e possibilmente di bandirli dalla stanza da letto, una buona abitudine adottata solo dal 9% del campione preso in esame nella ricerca.
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