Paura che Internet possa diventare il nostro peggior nemico? Non è un timore infondato: ecco perché dovreste stare attenti a ciò che guardate.
La nostra più grande paura sul web è quella di venire hackerati, ne siamo più che sicuri. In tanti provvedono ad inserire il maggior numero di protezioni possibili onde evitare di finire vittima di qualche malintenzionato, nonostante non sia mai facile impedire che questo possa accadere. Il miglior consiglio, a tal proposito, è di non scaricare nulla di anomale ovviamente.
Che ci possiate credere o meno, però, questo non è neanche sufficiente per sfuggire a questi dannosi pericolosi. Oramai gli esperti criminali informatici si sono evoluti a sufficienza, nel campo informatico si intende, per riuscire a raggirare le sicurezze e ad agire furtivamente. Addirittura sono arrivate sino alle applicazioni, infettandole senza pietà.
Truffe pubblicitarie, gli escamorage online più pericolosi di sempre
Quello che stiamo dicendo è appena successo verso diverse app più o meno famose, che purtroppo non sono state in grado di rilevare il problema in tempo. Ora, come potreste immaginare, si sono ritrovate con un piede nella fossa e tanti guai da affrontare. Ma quale tipo di imbroglio o hacking è stato adoperato in tal caso?
Una delle truffe più usate è quella della frode pubblicitaria, cioè una delle operazioni truffaldine più grosse che mietono vittime non solo tra gli utenti, ma anche tra le aziende sviluppatrici di software che, ogni anno, registrano perdite ingenti in termini di profitti e guadagni. Purtroppo non è una situazione che può essere affrontata tanto facilmente.
L’attuale truffa in voga prende il nome di Vastflux, e pare che abbia preso di mira diverse applicazioni note acquistando al loro interno uno spazio pubblicitario. Una volta fatto questo, l’editore provvede ad inserire nell’annuncio un codice JavaScript dannoso che avvia un loop della pubblicità, con la visualizzazione di più e più spot sovrapposti sino ad un numero pari a 25 riproduzioni.
Come se non bastasse si tratta di annunci video, i quali venivano riprodotti uno sopra l’altro facendo registrare views per spot non effettivamente “visibili” dall’utente. Ora come ora gli editori presi in causa sono 120, per un totale di 1.700 app infette. Si stima che ci siano almeno 11 milioni di cellulari colpiti da questo codice, per cui fate attenzione: se appaiono fin troppe pubblicità, disinstallate subito l’app da cui vengono attivate.