Dopo 25 anni al timone, il fondatore di Amazon Jeff Bezos lascia la carica di Ceo in favore di Andy Sassy, che si insedierà nel giorno più importante per l’azienda.
Il prossimo 5 luglio sarà l’ultimo giorno di Jeff Bezos nei panni di Ceo di Amazon. Lo ha annunciato lo stesso fondatore del colosso dell’eCommerce nella sua ultima relazione annuale agli azionisti, tenuta rigorosamente online per ottemperare alle misure anti Covid. Bezos, che ha ricoperto l’incarico dal maggio del 1996, passerà le consegne a Andy Jassy.
La data del cambio non è casuale. Il 5 luglio del 1994 un giovane Bezos creava dal suo garage la libreria online Amazon, nella quale aveva investito un prestito elargito dai suoi genitori (si mormora di 300mila dollari). Nonostante i primi passi sono stati compiuti nel settore di libri ed eBook, il progetto imprenditoriale prevedeva sin dall’inizio una rapida espansione in altri comparti di vendita.
“Abbiamo scelto questa data per una questione sentimentale. In quel giorno di 27 anni fa Amazon veniva fondata”. Il nome del nuovo numero uno era stato reso noto già a febbraio, quando Bezos aveva comunicato per la prima volta la volontà di lasciare lo scranno più alto dell’organigramma societario. Ma per un certo periodo resisteva anche la candidatura di Jeff Wilke, uomo di fiducia di Bezos, da poco ex boss degli affari globali di Amazon (Amazon Worldwide Consumer).
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Jassy è attualmente Ceo di Amazon Web Services, che ha portato ad assumere una posizione sempre più centrale nel business model dell’azienda. Nella conference call con gli azionisti, Jeff Bezos ha assicurato che con lui il futuro è in mani sicure: “Andy sarà un leader straordinario. Ha l’energia necessaria per tenere vivi i valori che rendono Amazon speciale. Vi garantisco che con lui non saremo mai una società qualsiasi. Non sarà facile, ma mi aspetto che la sfida sarà gratificante e anche divertente per lui”.
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Se l’endorsement del fondatore ha un sapore dolce, ben più amare sono le notizie che arrivano dal fronte legale. Andy Jassy eredita un’azienda che – come il resto di big-tech – è accusata di avere troppo potere sul mercato. L’ultimissima azione legale è arrivata il 25 maggio niente meno che dal Procuratore Generale di Washington, Racine, che ha tacciato Amazon di atteggiamento monopolista. “Per me – ha ribattuto Bezos rivolgendosi ai soci – Amazon fa parte di un’industria commerciale in grandissima salute. Ci troviamo ad affrontare una concorrenza forte in ogni settore e in un contesto del genere non c’è spazio per un ruolo da asso-piglia-tutto”. Parola di Bezos. Ma cosa ne pensano istituzioni e società civile è ormai affare di Jassy.
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