Basterebbe soltanto la cifra per capire l’entità dell’affare: Amazon compra iRobot, brand il numero uno al mondo nelle vendite di aspirapolvere tecnologico per la spaventosa cifra di 1,7 miliardi di dollari, poco più di un miliardo e mezzo di euro. Per Jeff Bezos era un investimento da fare.
Una mossa che consentirà ad Amazon di raccogliere un’altra società da aggiungere alla sua collezione di elettrodomestici intelligenti, in mezzo a preoccupazioni più ampie sul suo potere di mercato. iRobot vende i suoi prodotti in tutto il mondo ed è famoso soprattutto per l’aspirapolvere Roomba, di forma circolare.
L’ e-commerce numero uno al mondo che acquisirà la società per 61 dollari per azione, che rappresenta un premio del 22% rispetto al prezzo di chiusura dell’ultima valutazione in borsa, in una transazione interamente in contanti che includerà anche il debito netto di iRobot. Un accordo soggetto all’approvazione degli azionisti e delle autorità di regolamentazione. In caso di esito positivo, comunque, il CEO di iRobot, Colin Angle, rimarrà nella sua poltrona.
Bezos acquisizione iRobot. E le azioni volano in Borsa
“Sono entusiasta di far parte di Amazon e di vedere cosa potremo costruire insieme per i clienti nei prossimi anni“. Il CEO di iRobot esterna così il suo sentimento. “Da quando abbiamo fondato iRobot, il nostro team ha avuto come missione quella di creare prodotti innovativi e pratici che semplificassero la vita dei clienti, dando vita a invenzioni come Roomba e iRobot Os – sottolinea Colin Angle -. Amazon condivide la nostra passione per la creazione di innovazioni che consentano alle persone di fare di più a casa, e non riesco a pensare a un posto migliore per il nostro team per continuare la nostra missione”.
Soddisfatto anche Dave Limp, vicepresidente senior di Amazon Devices. “Per molti anni, il team di iRobot ha dimostrato la sua capacità di reinventare il modo in cui le persone puliscono con prodotti incredibilmente – rimarca – pratici e ingegnosi”.
iRobot è un’azienda di tecnologia di consumo specializzata in robot di servizio e domotica. E’ stata fondata nel 1990 da tre ricercatori di un laboratorio di informatica, presso la principale università degli Stati Uniti, il Massachusetts Institute of Technology (MIT), e nel 2003 è diventata pubblica nella borsa di tecnologia statunitense Nasdaq.
Chiaramente la notizia, oltre ad aver fatto il giro del mondo, online e sulla carta stampata a livello globale, ha fatto schizzare le azioni di iRobot del 19%, più del doppio di quel prezzo ante la mossa di Jeff Bezos.