Non sono pochi gli utenti che raggranellano euro giocando ai game mobile. Su Google Play c’è solo l’imbarazzo della scelta, su iOS sono molti di meno, ma ci sono. C’è chi sta guadagnando del denaro (pochi euro, ma fanno sempre piacere) camminando. Che fa rima con ascoltando.
E’ il caso di Amazon Music, un servizio di streaming sviluppato dal numero uno dell’e-commerce, distribuito nella versione beta, per la prima volta, quindici anni: era il 25 settembre 2007. Ora lo conoscono centinaia di milioni di utenti.
Come fare è molto semplice. Basta essere un cliente Amazon Music per ricevere un codice promozionale di cinque euro, da spendere sulla nota azienda di commercio elettronico di Seattle, entro 30 giorni dalla ricezione per un prossimo ordine idoneo su Amazon.
L’ascesa di Amazon Music: da due milioni a novanta in 15 anni
Bisogna ascolta un podcast (dall’inizio alla fine) entro e non oltre il 20 giugno (compreso, oppure fino ad esaurimento scorte): una volta completata la riproduzione, il codice promozionale arriverà all’utente per e-mail.
La promo è riservata ai clienti Amazon Music che sono stati invitati, per e-mail, con una notifica push da Amazon. Che potranno utilizzare il codice promozionale per l’acquisto di prodotti venduti e spediti da Amazon, non per prodotti venduti da terzi su Marketplace di Amazon.it, libri cartacei, eBook, buoni regalo, prodotti digitali come Audible, documenti digitali, video e musica digitale, software, videogiochi digitali, app.
Amazon Music dà l’accesso illimitato a 90 milioni di brani, e per un periodo d’uso di trenta giorni è gratuito (previa iscrizione, naturalmente) e può essere “disdetto” in qualsiasi momento, senza nessun costo aggiuntivo. A molti è piaciuto e hanno pagamento volentieri 9,99 euro al mese. Ora è anche in HD, sempre senza costa aggiuntivi.
Sono tanti in vantaggi di Amazon Music, primo fra tutti lo streaming, senza pubblicità. Si può ascoltare la musica anche offline, con skip illimitati, o milioni di episodi in podcast. Ne ha fatto di strada il servizio in streaming del colosso di Seattle.
Basti pensare che al momento del lancio, Amazon offriva oltre 2 milioni di brani di più di 180.000 artisti e oltre 20.000 etichette, tra cui EMI Music e Universal Music Group, solo ai clienti che si trovano negli Stati Uniti. Poi si è aggiunta Warner Music, a cascata sono arrivate altre etichette, come Sony BMG. Dopo soli sette anni si è passati da due milioni di brani a più di ventinove, dopo quindici anni siamo arrivati a 90 milioni.