Anche Amazon potrebbe finire al centro della bufera nel merito dei dati utente acquisiti. Se ne sta parlando, con una polemica che riguarda una delle aziende affiliate alla piattaforma di e-commerce numero uno al mondo
Ad oggi, Amazon non ha rivali nel suo campo di riferimento. L’e-commerce cresce di giorno in giorno, con i numeri dell’azienda americana che ne stanno giovando. E lo sanno bene anche loro, per un fenomeno che viene alimentato con promozioni, iniziative e un catalogo in costante aggiornamento.
Non mancano però le polemiche, anche per un’azienda così rinomata ed ormai affermata su più fronti. Stando a quanto emerso, infatti, ci sarebbe una possibile polemica riguardante la privacy e i dati degli utenti acquisiti. Si sta cercando di capire cosa succederà, con la Federal Trade Commission che ha aperto un’indagine.
Amazon, nuova problematica riguardante la privacy degli utenti
Per il momento, è in corso un’indagine da parte della Federal Trade Commission. Stando a quanto emerso, l’acquisizione da 1,7 miliardi di dollari del produttore di aspirapolvere iRobot effettuata da Amazon aprirebbe le porte a quella che viene definita “sorveglianza pervasiva”. Con le quote del produttore di Roomba, il colosso dell’e-commerce avrà infatti accesso al sistema operativo dell’apparecchio. Quest’ultimo sfrutta una telecamera frontale per creare mappe complete dell’interno delle abitazioni dei proprietari. Dati preziosissimi, che potrebbero finire proprio nei database di Amazon e riguardare centinaia di milioni di consumatori.
“Con questa acquisizione Amazon avrà accesso ad atti estremamente intimi nei nostri spazi più privati che non sono disponibili con altri mezzi o per altri concorrenti. Le informazioni raccolte dai dispositivi di iRobot vanno oltre le planimetrie delle case e comprendono informazioni estremamente dettagliate sugli interni delle case dei consumatori e sugli orari e gli stili di vita degli abitanti. Concedere ad Amazon l’accesso totale a questo tipo di informazioni private attraverso questa acquisizione danneggia i consumatori“ viene spiegato in una lettera condivisa dall’associazione per i diritti digitali Fight for the Future.
Ma non è finita qui perché, stando a quanto ipotizzato, i robot Roomba potrebbero presto entrare nella cerchia di device controllati da Alexa. In questo modo, anche le voci degli utenti e le loro conversazioni potrebbero venire rilevate e passare direttamente ad Amazon.