Android 13 dovrebbe introdurre una funzione per migliorare l’esperienza gaming sugli smartphone, ma c’è un limite che potrebbe non convincere gli utenti
Nella girandola di voci attorno al prossimo Android 13 finiscono pure i videogiocatori. Non è un mistero che Google stia lavorando alacremente in vista dell’ufficializzazione della nuova versione del suo sistema operativo mobile e i rumors emersi nelle scorse settimane hanno avuto modo di anticipare, seppur per sommi capi, alcune novità che dovrebbero contraddistinguere la prossima release del “robottino verde”.
Come anticipato all’inizio, una di queste dovrebbe strizzar l’occhio a chi è solito giocare tramite smartphone e tablet Android, grazie all’inserimento di una funzione ribattezzata “Game Loading“. A darne contezza è Mishaal Rahman che proprio di recente ha pubblicato su Twitter uno screenshot relativo al codice AOSP, anticipando di fatto una caratteristica di Android 13 oggetto di attenzione da parte degli sviluppatori.
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Come funziona Game Loading su Android 13
Game Loading ha un obiettivo molto semplice: massimizzare le performance dei giochi, sfruttando così al massimo tutte le potenzialità hardware del dispositivo su cui è installato il nuovo aggiornamento del sistema operativo mobile di Google. Come spiegato infatti dalla stessa fonte, Game Loading permetterà di caricare i giochi più velocemente grazie all’aumento della velocità del processore.
Per far questo, il colosso di Mountain View ha pensato di inserire un’apposita API per migliorare la “comunicazione” tra il titolo videoludico avviato dall’utente e il sistema operativo: quest’ultimo, infatti, si adeguerà allo scenario, “spingendo” la gestione dell’alimentazione così da incrementare la velocità di caricamento.
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Secondo quanto riportato, Game Loading dovrebbe approdare su tutti i nuovi smartphone aventi già a bordo Android 13, nonché i dispositivi Pixel supportati da Google. Tagliati fuori, invece, i dispositivi ad oggi sul mercato, e il motivo è anche abbastanza semplice: intervenendo nella gestione dell’alimentazione e quindi nella CPU, occorrerà che i produttori dei processori si adeguino per sfruttare al massimo la nuova funzionalità.