Anche in questo caso ci si trova davanti ad un attacco ai danni di Android. Si tratta di 2 app infette da malware da disintallare subito
Recentemente altre 2 app sono state scoperte da ricercatori che stanno prendendo di mira Android. Si tratta di applicazioni che sono piene di malware con il solo scopo di attaccare gli smartphone dei malcapitati e reperire, o meglio, rubare più informazioni possibili.
I ricercatori sono riusciti anche a scoprire quante volte sono state scaricate all’interno dei device, pertanto il numero di download eseguiti. Ecco le app da evitare, o da cancellare se si sono scaricate, che si trovano all’interno del Play Store.
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Ecco le 2 incriminate, secondo l’analisi, che stanno rubando informazioni e soldi agli utenti ignari. VivaVideo si trova gratis sul Play Store e permette anche acquisti in-app. La sua funzione è quella di editing video, con la possibilità di aggiungere effetti e musica. La Pericolosità risiede nel fatto che può attivare transazioni senza informare l’utilizzatore, in modo continuativo. Scaricata circa per 100 milioni di download, sono state bloccate o non andate a buon fine circa 20 milioni richieste di pagamento senza il consenso degli utenti. I paesi che sono figurati quali beneficiari sono circa 19 fra i quali anche Brasile, Egitto, Camerun, Thailandia e tanti altri. Inoltre VivaVideo è un’azienda cinese già indagata in transazioni illegali sia per iscrizione degli utenti ignari a servizi a pagamento oppure per commissioni degli inserzionisti basati su clic fasulli.
Passando ora invece a Go SMS Pro il fatto è ancor più grave. Si tratta di un’app di messaggistica utilizzata da circa 100 milioni di persone e presenta una falla di sicurezza nel sistema. Riesce a rilevare le informazioni e i dati sensibili che vengono inseriti all’interno di tale app. Nonostante i ripetuti tentativi di rendere nota la problematica allo sviluppatore, non è pervenuto nessun cambiamento. Tutto il sistema si lega alla creazione di link dei messaggi multimediali. In pratica quando viene inviata una foto o video su una conversazione l’app genera un link collegato, caricato in seguito sui suoi server. Non essendoci nessuna autorizzazione per accedervi, il contenuto diventa di pubblico dominio. Inoltre si possono modificare numeri e lettere per collegare altri contenuti di ignari utenti.
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