I Melafonini se la rideranno, loro non avevano dubbi e sono sicuri, blindati nell’ovattato sistema (di sicurezza) di iOS. Coloro che hanno scelto Android, si preoccuperanno d’ora in avanti, almeno stando a un report di Atlas VPN.
Secondo i dati del team della nota app VPN gratuita, che garantisce la navigazione privata modificando il tuo indirizzo IP e crittografando le tue connessioni, il 63% delle applicazioni Android presenta vulnerabilità di sicurezza note, nel primo trimestre del 2021, con una media di 39 vulnerabilità per ogni singola applicazione. Un problema, sempre secondo Atlas VPN, che non riguarda semplicemente le app gratuite o quelle di dubbia provenienza, ma che a sorpresa investe fortemente quelle applicazioni che dovrebbero fare della propria sicurezza la propria priorità (come per esempio le app bancarie) ma che invece costituiscono tanta preoccupazione, soprattutto in termini di privacy.
Le cifre di Atlas VPN si basano sul rapporto Peril in a Pandemic: The State of Mobile Application Security del Synopsys Cybersecurity Research Center. CyRC ha analizzato la sicurezza dei componenti software open source di 3.335 applicazioni mobili gratuite e a pagamento sul Google Play Store a partire dal primo trimestre del 2021. Le applicazioni si estendono su 18 delle categorie di app più popolari durante la pandemia. Nel complesso, il 98% delle app contiene componenti open source.
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Sono le app gaming a presentare la maggior parte delle vulnerabilità, tra tutte le categorie di app Android. È stato riscontrato che un enorme 96% delle migliori app di giochi gratuiti contiene componenti vulnerabili. Inoltre, anche il 94% delle app di giochi più redditizie e l’80% delle applicazioni di giochi più pagate presentavano vulnerabilità.
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Male, malissimo, anche le applicazioni finanziarie. Nonostante la richiesta di dati sensibili e una sicurezza paventata soltanto in teoria, sono state scoperte vulnerabilità nell’88% delle applicazioni bancarie, nell’84% delle app per il budget e nell’80% delle app di pagamento. Le app più redditizie e le migliori applicazioni gratuite presentavano livelli di vulnerabilità significativi pur essendo inferiori alla media generale del 63%.
In totale, il 61% delle applicazioni più redditizie presenta vulnerabilità, mentre lo stesso vale per il 59% delle app gratuite più importanti. Componenti vulnerabili sono stati trovati perfino in più della metà delle app di produttività (58%), seguite dalle applicazioni educative (57%), strumenti per insegnanti (56%) e app di intrattenimento (55%). Complessivamente, nel primo trimestre del 2021 sono state rilevate 3.137 vulnerabilità uniche, apparse più di 82.000 volte nelle app Android.
Un totale del 73% delle vulnerabilità divulgato per la prima volta, più di due anni fa. Nonostante questo lungo lasso di lasso, queste app mostranti vulnerabilità erano ancora presenti nelle app Android del primo trimestre di questo 2021.
Non tutte le vulnerabilità, comunque, sono uguali. Alcune app mostrano solo problemi minori che non rappresentano alcuna minaccia attiva per l’utente, altre vulnerabilità però possono causare gravi ripercussioni.
Sono le app educative a mostrare il peggio si sé e il maggior numero di vulnerabilità Android, di nuovo sfruttabili con possibili correzioni a partire dal primo trimestre del 2021: il 43%. Le app di produttività e bancarie hanno occupato il secondo e il terzo posto in questa speciale classifica, in quanto contenevano, rispettivamente, il 41% e il 39% di tali vulnerabilità.
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