Trapelano in rete le prime indiscrezioni sui requisiti che caratterizzeranno la prossima versione di Android, alcuni dei quali piuttosto scontati
Pur essendo ancora pochi gli smartphone aggiornati ad Android 13, in rete stanno iniziando a circolare i primi rumors sulla prossima versione del “robottino verde”. Un paradosso? Certamente no, considerata la struttura di Android e la frammentazione che ha da sempre contraddistinto il sistema operativo mobile di Google.
E così, mentre le indiscrezioni sul prossimo Android 14 si faranno nei prossimi mesi sempre più consistenti, ci saranno ancora diversi smartphone che dovranno essere aggiornati all’attuale Android 13, al momento distribuito soltanto sui Google Pixel e per pochi “intimi” (tra cui il OnePlus 10 Pro, come abbiamo visto nei giorni scorsi).
E così, mentre le indiscrezioni sul prossimo Android 14 si faranno nei prossimi mesi sempre più consistenti, ci saranno ancora diversi smartphone che dovranno essere aggiornati all’attuale Android 13, al momento distribuito soltanto sui Google Pixel e per pochi “intimi” (tra cui il OnePlus 10 Pro, come abbiamo visto nei giorni scorsi).
Non bisogna drammatizzare, ma soltanto attendere il completamento delle procedure di update da parte dei vari OEM patner di Google.
Eppure, come dicevamo all’inizio, si inizia già a parlare di Android 14. Che secondo le prime informazioni potrebbe portare in dote due importanti requisiti.
Come spiegato dal noto Mishaal Rahman, la nuova versione del “robottino verde” potrebbe imporre innanzitutto il supporto ai contenuti video, introducendo l’obbligo di supportare lo standard video AV1. Non si tratta di una novità assoluta, in verità, soprattutto se si considera la menzione di tale standard nell’Android Compatibility Definition Document, al quale Google sta lavorando ormai da diverso tempo.
La seconda novità potrebbe coinvolgere le applicazioni. Sempre secondo la fonte, che ha ricavato i primi rumors da qualche stringa contenuta nell’Android Compatibility Definition Document, Android 14 potrebbe supportare esclusivamente le app a 64 bit. Cosa significa tutto questo? In buona sostanza, i processori degli smartphone aggiornati alla prossima major release di Google dovranno essere compatibili con l’architettura Armv9, già supportata da chipset flagship come ad esempio lo Snapdragon 8 Gen 1 o il Tensor di Google.
Una mossa, quest’ultima, anche in questo caso abbastanza scontata (e per certi versi “indolore”), considerato che il 99% delle app presenti sul Play Store supportano già lo standard a 64 bit.
In ogni caso, ci sarà tempo e modo di approfondire il discorso legato ad Android 14, la cui ufficializzazione dovrebbe coincidere con la prima metà del 2023, considerando anche le precedenti strategie adottate da Big G. E siamo certi che nei prossimi mesi non tarderanno ad arrivare anche le prime anticipazioni su alcune caratteristiche tipiche della nuova versione di Android. Per il momento, il presente è targato Android 13, che nelle prossime settimane è atteso su diversi smartphone.
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