L'AgCom ha sanzionato per l'ennesima volta i principali operatori telefonici italiani, infliggendo loro sanzioni per un taotale di 1,7 milioni di euro.
L’AgCom ha sanzionato per l’ennesima volta i principali operatori telefonici italiani, infliggendo loro sanzioni per un totale di 1,7 milioni di euro.
Sotto accusa, ancora una volta, situazioni poco chiare relative ai servizi a valore aggiunto, quei servizi telefonici, solitamente erogate sotto forma di messaggi, che vengono addebitati sul credito degli utenti, spesso ignari.
Il meccanismo sanzionatorio riguarda una nuova forma di diffusione di questi servizi. Molto spesso, come i nostri lettori ci hanno segnalato, basta a volte semplicemente cliccare o accedere ad una certa pagina da cellulare per vedersi attivati servizi di ogni genere.
Una modalità che spesso trae in inganno i consumatori visto che basta un semplice click per ritrovarsi poi abbonati a qualunque sorta di servizio.
L’autorità aveva già in precedenza richiamato le compagnie ad adottare misure per evitare attivazioni non richieste; tuttavia sappiamo bene che dietro a questo mercato si nasconde un business mostruoso che in parte favorisce i conti degli stessi operatori.
In passato vi avevamo documentato alcune situazioni testate di persona, giusto per farvi capire quanto facile sia entrare in questa selva complicata e quanto sia difficile uscirne, complice l’ostruzionismo di alcuni operatori.
Le sanzioni inflitte agli operatori sono state comunque di poco conto: 583 mila euro per telecom, 400 mila per Vodafone e Tre, 350 mila per Wind. Una goccia rispetto ai volumi milionari generati da suonerie e servizi collegati.
Per dovere di cronaca, riportiamo che solo Tre ha attivato a partire da Ottobre un doppio sistema di controllo che dovrebbe teoricamente evitare questo tipo di problemi. Vodafone, Telecom e Wind ad oggi non hanno ancora attivato alcuna forma di tutela.