Quante volte ti sei domandato cosa significa il pianto di tuo figlio o figlia? Ecco l’app che spiega il significato del pianto dei neonati
Avere un figlio è sicuramente una delle esperienze più meravigliose che si possano provare durante tutta la vita. Una sensazione meravigliosa, sapere che da quel giorno in poi, ogni cosa sarà fatta in funzione del proprio figlio o figlia. Ovviamente è anche una enorme responsabilità. L’attenzione deve essere massima e bisogna anche cercare di veicolare tutte le nostre spese in loro funzione, per assicurare un futuro roseo ai nostri bimbi.
E bisogna fare anche i conti con una forte componente di stress. Bisogna infatti considerare che, per lunghi periodi bisogna essere sempre vigili in particolare di notte, facendo attenzione al loro pianto. E ogni volta che piangerà, vi domanderete perché lo stia facendo. Ma ecco che in soccorso sta per arrivare una app che risolverà tutto: tradurrà il pianto dei neonati in parole. Ma è davvero possibile? Come funziona? Facciamo chiarezza.
App che traduce il pianto dei neonati: lo studio
Potrebbe essere davvero una salvezza per tutti i genitori, un’applicazione che traduce in parole effettiva quello che il neonato sta comunicando tramite il suo pianto. Immaginate quante notti potrebbero essere salvate, per comprendere cosa vuole il neonato. Ma soprattutto riuscire a capire che dolori potrebbe avere il bambino e intuire subito il problema, in particolare a quei genitori che sono alle prime armi con i primi figlio, in cui ogni cosa è una nuova avventura.
E grazie ad una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Università di Pisa, si è potuta sviluppare una applicazione attraverso la quale chi è a contatto con il neonato possa percepire, tramite assistenza artificiale, il motivo del pianto. E quanto emerge dallo studio è meraviglioso: i bambini piangerebbero in più lingue del mondo. Infatti, a seconda dell’idioma della loro famiglia, il pianto si esprimerebbero in maniera diversa.
Si sviluppa il bambinese
È stato così definito questo linguaggio, ovvero bambinese. Il pianto dei bambini permette loro di esprimere in diverse lingue del mondo, il proprio disagio e la propria esigenza. La lingua neonatale appare ancora difficile da interpretare data anche la vastità di piccole differenze dei pianti che potrebbero avere molti più significati. Ma oltre che per l’assistenza ai genitori, questo sviluppo è utilissimo nell’individuare malattie e patologie dei bambini.
Infatti, alcuni pediatri stanno di già utilizzando queste applicazioni, col fine di poter individuare, con il pianto dei neonati, l’insorgenza di possibili patologie che sono espresse tramite il pianto dei neonati. Una vera e propria rivoluzione che potrebbe cambiare l’approccio dei genitori, o caregiver, nei confronti dei neonati, e far fare un enorme salto in avanti in qualità di assistenza medico sanitaria per far fronte alle esigenze dei neonati. Il bambinese come nuova lingua, pronta ad essere tradotta in tutte quelle del mondo.