In gergo le chiamano “unlisted app”. Sono quelle applicazioni non adatte alla distribuzione pubblica, ma che possono essere comunque essere rilasciate su App Store, inviando una richiesta stessa al colosso di Cupertino (direttamente sul portale) per essere distribuite.
Non compaiono in nessuna categoria, né sono consigliate neppure si trovano tramite risultati di ricerca o altri elencate, ma è possibile accedervi tramite Apple Business Manager e Apple School Manager.
E’ lo stesso gigante californiano a permettere la funzionalità di utilizzare le “unlisted app” per le organizzazioni specifiche, per gli eventi speciali, gli studi di ricerca o risorse per la vendita dei dipendenti. Le app fuorilista sono supportate in tutti i paesi in cui è disponibile l’App Store. Praticamente ovunque.
Gli sviluppatori possono inviare il modulo di richiesta di Apple sia per le app nuove che per quelle esistenti. Se approvato, il metodo di distribuzione dell’app cambierà in “App non in elenco” e si applicherà a tutte le versioni future dell’app.
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Le app non elencate sono disponibili per chiunque abbia accesso al collegamento e, se l’app è già disponibile sull’App Store, il collegamento corrente rimarrà lo stesso. Per inviare la richiesta a Cupertino, le unlisted app devono essere belle che pronte: niente versioni beta, o simili. La distribuzione di queste tipologie di applicazioni non può essere utilizzata per scopi simili a TestFlight.
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Tre le tipologie dove possono essere distribuite queste applicazioni nascoste. A un pubblico limitato: dipendenti part-time, franchisee, partner, affiliati commerciali, studenti di istruzione superiore o partecipanti a conferenze) tramite un collegamento standard utilizzabile sull’App Store e Apple School Manager o Apple Business Manager.
“A Dispositivi di proprietà dei dipendenti che non possono essere gestiti tramite Apple School Manager o Apple Business Manager – fa notare Apple stesso con una nota ufficiale – oppure in tutti quei paesi dove viene supportato App Store”.
Un volta inviata la richiesta e soprattutto se Apple l’accetta, verrà generato un collegamento che può essere utilizzato per accedere all’app nascosta sull’App Store, su Apple Business Manager o Apple School Manager.
“Se la tua app è già disponibile suApp Store – fanno notare da Cupertino – il suo collegamento attuale rimarrà lo stesso. Se decidi di utilizzare uno shortener di URL, verifica il collegamento abbreviato per assicurarti che si risolva correttamente”.
Le app non elencate sono disponibili per chiunque abbia accesso al collegamento. “Prendi in considerazione – sottolinea Apple – l’implementazione di un meccanismo all’interno della tua app per prevenire l’uso non autorizzato.
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