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Apple for privacy: un brevetto per tenere al sicuro tutte le foto

Published by
Antonino Gallo

Ha risposto sempre alla grande a tutte le accuse in materia di privacy. App Store è un posto più sicuro di Play, ma gli ultimi sviluppi provenienti da Cupertino rinforzano il concetto di privacy, sempre più a cuore di Tim Cook.

App Store impegnata nella protezione della privacy – Adobe Stock

“Virtual photos library”. Si chiama così un brevetto, con la numerazione 20210397647 depositato di recente da Apple, un sistema di controllo della privacy per le tue foto, in soldoni un meccanismo ideato dal colosso di Cupertino per garantire ancora più privacy per le immagini e i video presenti sui propri Melafonini e tutto ciò inerente all’ecosistema Apple.

Nel brevetto depositato, Apple spiega il suo nuovo sistema di controllo della privacy, fornito da un sistema operativo su un dispositivo elettronico che può bloccare l’accesso delle applicazioni a dispositivi sensibili alla privacy: leggasi il microfono, oppure una fotocamera, ma anche fonti di dati sensibili alla privacy, proprio come la library di foto.

Consentire o negare a un’applicazione l’accesso a foto o video

Accesso alle app, nuovo protocollo per la protezione della privacy – Adobe Stock

Quando un’applicazione tenta di accedere a un dispositivo sensibile alla privacy o a un’origine dati sensibili alla privacy, l’utente ha di fronte una scelta sotto forma di richiesta: consentire o negare l’accesso.

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La preferenza dell’utente indicata può essere ricordata e attivata continuamente dal sistema di controllo della privacy. Tuttavia, Apple afferma che uno svantaggio nel consentire l’accesso a una fonte di dati sensibili alla privacy è che l’accesso può essere concesso all’intera fonte di dati.

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Ad esempio, se un utente consente a un’applicazione di accedere a un database di foto, potrebbe accedere a tutte le risorse all’interno del database di foto. L’idea di Apple è quella di consentire un accesso limitato a una fonte di dati sensibili alla privacy, una libreria di foto virtuali, per uno scopo limitato.

“In questo brevetto – spiegano da Cupertino – vengono descritte le tecniche per consentire l’accesso limitato a una libreria di foto, abilitando librerie di foto virtuali specifiche per l’applicazione”.

Apple continua così: “Quando un’applicazione richiede l’accesso alla libreria di foto, l’utente – continuano quelli della Mela morsicata più famosa al mondo, il quarto dominio più cliccato nel 2021 secondo una recente indagine – può selezionare un’opzione per abilitare o configurare una libreria di foto virtuali, quindi selezionare risorse specifiche, come ad esempio immagini o video all’interno della libreria di foto da selezionare per l’inclusione in un’applicazione specifica libreria di foto virtuale”.

Per il momento è un brevetto, come tanti, tantissimi, depositato da Cupertino. E come tale deve essere trattato. Ma la cura della privacy di Apple è un elemento che sta molto a cuore a Tim Cook, per questo non ci si dovrà sorprendere se, con molta probabilità, una feature simile potrebbe essere installata nei prossimi futuri aggiornamenti, già magari in iOS 15 e iPadOS.

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Antonino Gallo

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