Il condizionale è d’obbligo nel mondo delle indiscrezioni, ma i prossimi iPhone in fase di sviluppo a Cupertino, potrebbero non usufruire di quello scatto che ci si immaginava, rispetto agli attuali iPhone 13.
Precedenti rumors, suffragati da report di analisti del settore suggerivano l’arrivo di un nuovo silicone Apple, realizzato sull’architettura a 3 nm. Tuttavia, ciò potrebbe non accadere, stando almeno all’ultimo rapporto.
Tutta ruota intorno a un problema noto, nato in pratica durante l’exploit della pandemia da Coronavirus e mai debellato: la carenza di chip.
Secondo nuove informazioni, infatti, TSMC (Taiwan Semiconductor Manufacturer Co.) non riesce a superare diversi problemi con la produzione di questi chip. Problemi che minacciano un inevitabile il ritardo del progetto di sviluppo.
TSMC è un partner forte per il colosso di Cupertino, come mostrato nella recente serie di processori Apple A. Secondo gli ingegneri che hanno familiarità con la questione, i nuovi chip da 3 nm non saranno disponibili in tempo per la serie iPhone 14. E sarebbe addirittura il minore dei mali.
Nonostante questo problemi, infatti, TSMC inizierà la produzione di chip da 3 nm molto prima dei suoi concorrenti nel mercato dei chipset. Nel caso in cui il benedetto chipset da 3 nm non sarà pronto per la serie iPhone 14, Apple sarà costretto a montare il solito A15 Bionic, attualmente già sui quattro nuovi iPhone 13, per un altro set.
Le alternative sarebbero quelli di ritardare la produzione dei nuovi Melafonini per aspettare in un certo qual modo TSM, praticamente impossibile, oppure potrebbe scegliere un nome diverso, probabilmente attenendosi alla nomenclatura Apple M1 appena rilasciata. L’Apple A15 Pro o addirittura un Apple A15 Max potrebbe addirittura tardare di prossimo anno, non certo una buona notizia per gli appassionati della Mela morsicata più importante al mondo.
Usare lo stesso chipset, comunque, non significa che non ci saranno miglioramenti. Apple, infatti, potrebbe modificare le prestazioni e l’efficienza di questi chipset, anche se non ci sarà mai quello scatto in avanti auspicato e fino a qualche tempo fa quasi certo. I report suggeriscono che bisogna aspettarsi soltanto degli aggiornamenti incrementali e non qualcosa di rivoluzionario, né tanto meno super performante.
Secondo gli rapporti, Qualcomm, MediaTek e Samsung passeranno al processo di fabbricazione a 4 nm fino alla fine dell’anno. MediaTek fornirà i suoi chipset da TSMC, mentre Qualcomm utilizzerà il processo di fabbricazione a 4 nm di Samsung. MediaTek, da par suo, dovrebbe svelare il suo chipset Dimensity 2000 realizzato sul nodo a 4 nm. Per la prima volta da anni, la società lancerà un chipset che si trova sullo stesso territorio dei prossimi Qualcomm Snapdragon 898 e Samsung Exynos 2200 basati su 4 nm.
Apple, invece, starebbe pensando seriamente di ascoltare molti suoi fan, che chiedono a gran voce l’abbandono definitivo del notch, già ritoccato con gli iPhone 13. Modifiche al design, ritagli di perforazione, l’intera lineup avrà una frequenza di aggiornamento di 120 Hz e di nuovo Touch ID. Ma niente sviluppo del processore Apple A15 Bionic. Almeno fino a prova contraria.
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