Apple ha ottenuto l’approvazione di un brevetto sul Touch ID sotto al display. Una soluzione già presente sugli smartphone Android ma con applicazioni e dinamiche completamente diverse per migliorare la precisione della scansione
Apple ha scommesso ormai da tempo sulle potenzialità del Face ID (il meccanismo di riconoscimento tridimensionale del volto, ndr), ma ciò nonostante continua a proporre, sia pure sui prodotti meno costosi, un metodo tanto antico quanto affidabile: il Touch ID. Il vecchio pulsante che funge anche da lettore di impronte digitali è un punto fermo dell’ultimo iPhone SE 2022 ed è stato riproposto anche sull’iPad Air 5, oltre che sul tablet Apple economico presentato lo scorso settembre.
Si vocifera da tempo la possibilità che i prossimi iPhone top di gamma accolgano vicendevolmente due metodi di riconoscimenti diversi, a fronte dell’unione tra Face ID e Touch ID in un solo dispositivo. Questa possibilità era stata anche ventilata a proposito della serie iPhone 13 ma la realtà fattuale ha mostrato strategie differenti. Almeno nell’immediato.
Già, perché il ritorno del Touch ID sugli iPhone più costosi potrebbe essere stato soltanto rimandato e lo confermano anche alcuni brevetti risalenti addirittura a settembre 2019 ma approvati soltanto in queste ultime ore. L’incartamento presentato da Apple mostrerebbe infatti un Touch ID completamente diverso rispetto a quello che gli utenti della “mela” hanno imparato a conoscere, tanto su smartphone che su tablet: un lettore di impronte digitali incastonato direttamente sotto al display.
Non si tratta di una novità assoluta considerato che tanti smartphone Android (anche a basso prezzo) sono dotati di una tale peculiarità. Perché Apple non si è ancora adeguata e perché mai studia soluzioni alternative seppur basate sullo stesso concetto? La risposta è molto semplice e verte su un fattore tutt’altro che secondario: l’affidabilità. Il gigante di Cupertino sta infatti vagliando un modo in grado di coniugare affidabilità e qualità, senza per forza rincorrere la concorrenza. E l’ultimo brevetto lo dimostra chiaramente. Dall’incartamento depositato da Apple, si evince un posizionamento quantomeno curioso del Touch ID: mentre su Android lo scanner è posizionato esattamente sotto la superficie di lettura, al contrario il sensore predisposto da Apple permetterebbe di scansionare l’impronta digitale anche tramite l’applicazione di un fascio di luce proiettato obliquamente.
Una soluzione che offrirebbe diversi vantaggi, sempre legati al concetto dell’affidabilità: sarà possibile, ad esempio, posizionare il lettore in una zona un po’ più spostata rispetto al punto in cui avviene la scansione, così da aumentare la superficie di lettura dell’impronta. Questo permetterebbe ad Apple di migliorare sensibilmente la precisione nel riconoscimento dell’impronta senza dover necessariamente inserire un sensore di grandi dimensioni.
Si tratta comunque ancora di un brevetto, di conseguenza non aspettiamoci novità nell’immediato. Di contro, c’è un fattore importante da tenere a mente: Apple non ha abbandonato l’idea di portare il Touch ID sotto al display e questo dovrebbe bastare per capire quale potrebbe essere la prossima grande caratteristica dei futuri iPhone.
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