Altroconsumo attacca Apple, l’obsolescenza programmata ha creato problemi ai possessori di iPhone. Deve risarcire 10 milioni di euro
Recentemente una class action messa in piedi da Altrocosumo sta per essere avviata contro Apple. Il pomo della discordia non sarebbe altro che i problemi legati alle performance che molti utenti hanno avuto a seguito dell’aggiornamento del software iPhone. L’associazione ha intenzione di procedere per vie legali insieme ai partner di Euroconsumers, al fine di chiedere un risarcimento a favore di tutti i consumatori italiani.
Si tratta di un’operazione che Altroconsumo ha avviato dal 2014. Tutto ha avuto inizio con la raccolta di testimonianze da parte di consumatori non soddisfatti del melafonino del colosso di Cupertino a seguito dell’aggiornamento di sistema.
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Apple, l’obsolescenza programmata tramite pratiche scorrette
L’azienda vede così pendere sulla propria testa una spada di Damocle, una sanzione pari a 10 milioni di euro. L’accusa fa riferimento all’utilizzo di pratiche scorrette e troppo aggressive.
La casa di Cupertino si è subito attivata procedendo con il ricorso al Tar del Lazio che però è stato respinto a maggio 2020. il Tribunale afferma che l’aggiornamento del firmware iOS 10 e 10.1.2 è stato rilasciato a tutti gli iPhone 6, 6 Plus, 6S, 6S Plus senza opportuni e regolari avvertimenti ai consumatori.
A quanto riportato dall’azienda stessa si tratta di un aggiornamento necessario per il corretto funzionamento del dispositivo. La motivazione risiede nel fatto che, senza, si rischia di non avere un prodotto funzionale al 100%.
Negli Stati uniti, i consumatori che hanno partecipato alla class action, sono stati risarciti per un valore pari a 500 milioni di dollari. Lo scopo di Altroconsumo è quello di fare lo stesso in Italia chiedendo, un risarcimento minimo di 60 euro cadauno. Fino ad oggi, le segnalazioni raccolte sono state oltre 700.
La risposta dell’azienda della Mela morsicata ha voluto far valere la sua di ragione. Nello specifico ha confermato che le sue intenzioni non sono mai state quelle di spingere all’acquisto dei nuovi prodotti con mosse scorrette. Tutt’altro, l’intento è salvaguardare la durata di vita del dispositivo.
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