Durante il corso di una intervista, l’amministratore delegato Tim Cook parla di Apple Pay e del possibile supporto alle criptovalute, svelando il suo pensiero sulla moneta digitale e sui cosiddetti Non-Fungible Token
Sin dal suo esordio ufficiale, Apple Pay non ha mai offerto alcun supporto alle criptovalute, malgrado la crescente popolarità acquisita da quest’ultime. Una mossa che sottintende una ben precisa scelta aziendale, considerato che Apple ha scelto di evitare tutto ciò di afferente alla moneta digitale, tanto a livello di investimenti aziendali quanto in termini di integrazione nei servizi di pagamento.
La patnership inaugurata tra il gigante di Cupertino e Coinbase aveva lasciato intendere possibili clamorose aperture in materia, almeno in apparenza. A raffreddare l’ipotesi è infatti una recente intervista rilasciata dall’addì Tim Cook, le cui lapidarie parole non sembrano far trasparire novità nell’immediato: “È un qualcosa che stiamo monitorando – ha affermato il massimo dirigente di Apple a proposito delle dell’interesse verso le criptovalute – ma non abbiamo programmi o investimenti nel breve periodo”. Parole in stretta coerenza con le dichiarazioni proferite nel 2019 da Jennifer Bailey, vicepresidente di Apple Pay.
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Tim Cook ha acquistato criptovalute, ma Apple…
L’intervista di Tim Cook offre comunque alcuni spunti interessanti. L’amministratore delegato di Cupertino ha infatti chiarito di avere acquistato criptovalute a titolo personale, ma che Apple – intesa come società – non investirà sulla moneta digitale, e ciò al fine di tutelare meglio la posizione di azionisti e investitori. “Non credo che le persone acquistino azioni Apple per ottenere esposizione alle criptovalute”, ha affermato Cook.
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Insomma, l’apertura di Apple verso il mondo delle criptovalute è ancora tutta in divenire, pur essendoci un interesse verso il settore. Un po’ come per i Non-Fungible Token, ossia gli oggetti digitali unici capaci di raggiungere cifre spaventose di rivendita: anche su quest’ultimo tema si segnala una attenzione da parte dell’amministratore delegato dell’azienda di Cupertino, con la consapevolezza che occorreranno tuttavia ancora diversi anni prima che i NFT possano farsi largo anche tra le persone comuni.