Apple, quando gli AirTag vengono utilizzati per commettere reati

La forza e il suo lato oscuro. L’AirTag è uno dei dispositivi più amati dai fan di Apple, va letteralmente a ruba. Nel vero senso della parola: ecco cosa è successo a chi ha cercato di sfruttare l’enorme potenziale dei device a “marchio Mela”, che servono per rintracciare e trovare oggetti di varia natura. Non a commettere reati.

A Waterbury, una città degli Stati Uniti situata sul fiume Naugatuck nella contea di New Haven, nel Connecticut, la polizia locale ha arrestato un uomo che avrebbe usato un Apple AirTag per rintracciare l’auto di una vittima, in quello che hanno descritto come un incidente domestico.

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AirTag, a volte vengono usati per commettere reati – Adobe Stock

Wilfred Gonzalez è stato accusato di stalking di primo grado e di violazione di un ordine protettivo, come ha riferito la polizia di Naugatuck, che ha aggiunto un altro capo d’imputazione: la protezione della privacy.
I localizzatori di Apple sempre più usati a discapito della privacy.

AirTag, il curioso caso di Wilfred Gonzalez

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AirTag Apple – Adobe Stock

La polizia ha detto di essere stata inviata per una “riferita disputa domestica” a un indirizzo di Naugatuck: un investigatore “ha scoperto che l’accusato ha posizionato un dispositivo di localizzazione nel veicolo della vittima”, si legge in un testo riportato dalla stampa locale.

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I minuscoli dispositivi, a forma di disco, che costano circa 30 dollari e si basano su un segnale bluetooth che la rete di dispositivi di Apple raccoglie per tracciare una determinata posizione, sono commercializzati come un modo per consentire alle persone di tenere traccia dei propri effetti personali. Ritrovandoli facilmente.

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Ma i localizzatori fin troppo spesso vengono usati per casi (sempre più in crescita stando agli ultimi report) di stalking o sospetti tentativi di furto d’auto, sollevando sempre più preoccupazioni tra i difensori della privacy.

Apple afferma che gli utenti di iPhone riceveranno una notifica se un AirTag che non appartiene a loro sta tracciando la loro posizione, il che dà loro la possibilità di disabilitare la funzione di tracciamento del dispositivo.

Gli utenti Android possono vedere se vengono tracciati tramite l’app Tracker Detect, che può forzare un AirTag a emettere un suono se viene rilevato vicino a un utente.

I problemi però sono due: il primo è proprio il crescente utilizzo del lato oscuro degli AirTag. Il secondo è la pena. Almeno nel Cunnecticut.

Wilfred Gonzalez alla fine è stato rilasciato con una cauzione di 10.000 dollari e doveva comparire in tribunale lunedì scorso. I registri online però hanno indicato che non è stato presentato alcun motivo, quindi Gonzalez sarà il prossimo a comparire in tribunale il 30 marzo.

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