Azienda denunciata alla Corte Federale di San Francisco. Uno degli accusatori ha riportato una ferita al braccio per colpa dello smartwatch.
Apple terrebbe nascosti i rischi che i propri prodotti presentano nei confronti del’incolumità fisica degli utenti. L’azienda di Cupertino finisce nel mirino dei consumatori, che hanno denunciato la pericolosità dell’Apple Watch di fronte alla Corte Federale di San Francisco. Per ora è stata solo avanzata una proposta per una possibile class-action che avrebbe nel mirino tutti gli smart watch concepiti a Cupertino fino alla serie 6 inclusa.
Secondo l’accusa, il wearable da polso avrebbe un difetto strutturale che metterebbe a repentaglio la salute di chi lo indossa: al suo interno non ci sarebbe abbastanza spazio per consentire alla batteria di dilatarsi all’aumentare della temperatura. Tale mancanza non è compensata nemmeno dalla flessibilità dei materiali e rende lo schermo dell’orologio soggetto a crepe e rotture improvvise. La rottura del display e in alcuni casi il suo distacco dal corpo del dispositivo ha già ferito uno dei cinque accusatori, che ora si appellano alla normativa USA a tutela dei consumatori.
Apple sarebbe al corrente del pericolo. E gli accusatori allegano foto di una vittima ferita
La causa, come detto, è stata intentata da un gruppo di consumatori. Il 9 dicembre 2021 è atterrato sulla scrivania del procuratore generale di San Francisco un fascicolo in cui si afferma che le batterie al litio dell’Apple Watch, esclusa la Serie 7, viene deformata dalle alte temperature e fino a mettere sotto pressione e danneggiare la scocca e le parti esterne del device. Nell’incartamento è compresa anche la foto di una profonda lacerazione sul braccio di uno dei firmatari, a testimonianza che la frattura dello schermo può avere effetti particolarmente nocivi.
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Non è la prima volta che l’Apple Watch viene sottoposto all’attenzione dei magistrati americani. Già nel 2018, simili problemi legati allo schermo erano stati denunciati sempre presso il tribunale della capitale dello Stato della California. Non ci fu seguito e la causa fu dismessa perché l’accusa non aveva fatto cenno a un vero e proprio difetto dell’indossabile. Un riferimento esplicito alla batteria deformata, invece, era contenuto in un’azione legale avviata nel 2019 in un foro del New Jersey. In questo caso il magistrato aveva dato l’autorizzazione a procedere, salvo che alla fine a fare un passo indietro è stata proprio l’accusa, senza addurre una motivazione.
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La notizia è stata diffusa dall’agenzia anglo-tedesca Reuters, che ha provato senza successo ad ottenere una dichiarazione da parte di un portavoce di Cupertino. Di certo, per quanto l’ufficio legale di un’azienda di tali dimensioni sia sempre in movimento e non tema di affrontare nuove cause, una denuncia con tanto di prova fotografica risulta comunque una brutta gatta da pelare. Specie perché secondo gli accusatori Apple sarebbe al corrente dei difetti strutturali dello smartwatch. Senza dimenticare l’ombra di un’ipotetica class-action ai danni della Mela Morsicata, e tutto il carrozzone mediatico che si porterebbe dietro.