Tra i tanti servizi di successo offerti dall’OEM di Cupertino, non si può non menzionare Apple Pay. Il successo ottenuto dall’app è persino superiore alle aspettative iniziali, per un motivo ben preciso
L’ecosistema di Apple è senza dubbio tra i più ricchi e completi al mondo. Ci sono applicazioni dedicate ad ogni singolo bisogno dell’utenza, oltre a tante altre che vedranno la luce già coi prossimi aggiornamenti. È impossibile non menzionare tra queste Apple Pay, uno dei progetti su cui ha puntato più insistentemente Tim Cook.
Arrivato per la prima volta nel 2014 sugli iPhone, ci ha messo qualche anno per raggiungere la sua consacrazione. La svolta è sicuramente arrivata quando Apple ha espresso un concetto chiave: l’obiettivo di far sì che lo smartphone possa sostituire il portafoglio. E dopo un periodo di crescita, ora il successo del servizio è sotto gli occhi di tutti.
Apple Pay, ecco tutti i numeri di un successo consolidato
Stando ad una ricerca portata avanti da Loup Ventures, tra il 2016 e il 2017 la percentuale di iPhone con Apple Pay era di poco inferiore al 20% del totale. Numeri decisamente poco incoraggianti, con la maggior parte dei consumatori che si dichiarava soddisfatta delle sue carte di credito fisiche. Nel 2o18 i numeri sono schizzati alle stelle, così come nel 2019 e nel 2020. Arrivando al 50% degli iPhone totali. Ad oggi si parla all’incirca di un 75% di iPhone con Apple Pay attivo, e si punta ad arrivare al totale (o avvicinarsi il più possibile).
Ma qual è il motivo che ha portato a questa escalation di numeri così impressionante? La risposta è più semplice del previsto: sono cambiati i consumatori. Se fino a 6-7 anni fa sembrava impensabile poter pagare tramite POS col proprio iPhone, ad oggi sembra diventata la normalità. Perché andare in giro con portafogli pieni di carte, biglietti e chi più ne ha più ne metta, quando si può salvare tutto all’interno del proprio telefono?
Un cambio di mentalità che sicuramente in Italia non si è ancora consolidato a pieno, ma sta prendendo piede in maniera sempre più preponderante. E ci aspettiamo numeri ancor maggiori il prossimo anno e quello dopo ancora, per un cambio di filosofia radicale che è ormai intrinseco nella società dove viviamo.