Patent and Trademark Office statunitense ha da poco pubblicato e concesso ad Apple un nuovo brevetto che la società californiana ha descritto come un “sistema di identificazione utente basato sulla pletismografia / User identification system based on plethysmography” ossia una funzione per determinare ed identificare l’utente tramite il battito cardiaco.
In altre parole Apple ha brevettato una tecnologia tramite cui probabilmente in futuro il suo Watch sarà capace di riconoscere gli utenti dal loro battito cardiaco come la pletismografia, una tecnica diagnostica in grado di registrare graficamente le variazioni di volume di un organo, o di una parte del corpo, tramite le variazioni del rispettivo contenuto di sangue. Essa sarebbe, quindi, una nuova forma di autenticazione dell’identità che potrebbe andare ad aggiungersi alle funzioni già presenti, tra cui il lettore per il riconoscimento delle impronte digitali e lo scanner dell’iride degli occhi.
La funzione che riconosce l’identità utente dal battito dovrebbe essere quasi uguale alla funzione touchID presente sull’ iPhone e l’iPad e i dati fisiologici rilevati dall’Apple Watch potrebbero venire usati per l’accertamento delll’identità di un utente, permettendogli così l’accesso ad un iPhone bloccato, oppure per confermare ad esempio un pagamento tramite Apple Pay.
L’Apple Watch presenterebbe quindi 2 sensori a luce LED posizionati sul corpo dell’Apple Watch a contatto con la pelle, i quali emettendo una luce verso la pelle, dovrebbero misurare la quantità di luce assorbita e riflessa verso il dispositivo, che determina la quantità di sangue presente in quel punto sotto la pelle dell’utente. Effettivamente Apple Watch sta già utilizzando questo sistema per misurare il battito cardiaco dal polso.
Nel brevetto si legge che la luce che viene raccolta dai due fotosensori attraverso la pelle dell’utente verrebbe convertita in dati che vengono confrontati con alcune informazioni che sono state salvate in precedenza, allo scopo di identificare in modo esatto l’identità dell’utente.
I dati per il riconoscimento dell’utente attraverso il flusso sanguigno potrebbero venire combinati dal dispositivo indossabile da altri sensori, come ad esempio l’accelerometro, il GPS, o il giroscopio, per rilevare e monitorare il movimento dell’utente e così, quando viene chiesto all’utente lo sblocco dell’iPhone, o il pagamento in un negozio, la conferma dell’identità avverrebbe soltanto se tutti i dati corrispondono alle informazioni registrate nel momento dell’attivazione della protezione.
L’ applicazione che prevede la combinazione dei dati da più sensori garantisce, infatti, una sicurezza maggiore, sebbene nei casi più semplici di utilizzo potrebbe bastare il semplice riconoscimento del battito cardiaco.
Siccome l’Apple Watch dispone già dei sensori per rilevare il battito cardiaco da polso, in teoria Apple potrebbe già utilizzare tale tecnologia; quello che oggi ancora deve essere sviluppato è il software, affinché possa identificare correttamente e con esattezza un utente dal suo battito.
Il sito web AppleInsider riferisce che questo sistema potrebbe sostituire il Touch ID che, tramite la tecnologia per il riconoscimento dell’impronta digitale, attualmente conferma i pagamenti degli utenti Apple Pay e ha ridotto ancora un po’ la dipendenza del Watch verso lo smartphone di Apple.
In questo momento però non ci sono ancora informazioni precise riguardo che possano confermare l’esattezza dei dati della funzione, ossia se i dati della frequenza cardiaca possano essere considerati un identificatore univoco sufficiente per garantire lo stesso livello di sicurezza degle altri sistemi.
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