Non solo iPhone. Apple Watch Series 9 ed Ultra: scattano le corse per accaparrarseli. Tutti pazzi per una nuova funzione.
Gli iPhone 15 si sono presi la scena nell’ultimo evento Wonderlust di Apple dello scorso 12 dicembre. E non potrebbe essere altrimenti: quando mai si erano visti dei Melafonini con il cavo USB-C al posto del tradizionale lightning?
Inevitabile quel clamore, che Apple ha portato alla grande dalla sua parte, visto che è stato costretto ad adeguarsi alla normativa dell’Unione Europea approvato lo scorso anno, altrimenti non avrebbe mai potuto vendere iPhone, o altri dispositivi nel Vecchio Continente, perdendo un mercato che adora i dispositivi del colosso di Cupertino.
Per questo storici e rilevanti, però, sarebbe un grande errore analizzare il Winderlust solo ed esclusivamente lato iPhone. Apple, infatti, ha preso la palla al balzo: presentando anche gli Apple Watch Series 9 e Ultra, dando di fatto il via alle corse per accaparrarseli. Ecco perché.
Più intelligente. Più luminoso. Più potente. Lo presenta così Apple lo smartwatch della Series 9 e ultra. Un lancio azzeccato. È il silicio Apple personalizzato a rendere l’Apple Watch Series 9 più potente, ma anche intuitivo e veloce. La nuova CPU dual-core ha 5,6 miliardi di transistor, il 60% in più rispetto al chip S8. Un nuovo motore neurale a quattro core elabora le attività di machine learning fino a due volte più velocemente. Consente una serie di innovazioni, incluso un nuovo gesto: il doppio tocco.
Il display due volte più luminoso. E ora con gli Apple Watch Series 9 puoi scegliere una combinazione di cassa e cinturino dell’orologio a zero emissioni di carbonio. Sono i gesti che permettono all’Apple Watch delle Serie 9 di essere ancora più intelligente, certamente più facile da usare in qualsiasi momento, soprattutto quando hai le mani occupate: basta toccare due volte l’indice e il pollice insieme per rispondere a una chiamata, aprire una notifica, riprodurre e mettere in pausa la musica e altro ancora.
Un signor smartwatch, dunque. Merito del nuovo processore, quell’S9 che rappresenta attualmente il chip più potente di sempre, almeno su Apple Watch. È quel Neural Engine quad-core che permette all’Apple Watch Series 9 di elaborare in locale alcune delle richieste che vengono fatte all’assistente virtuale Siri. Il che tradotto vuol dire che l’Assistent del colosso di Cupertino risponderà all’utente senza che la richiesta lasci l’orologio e passi dal cloud. E scusate se è poco: il 22 settembre, la data prevista per la distribuzione, sarà tutto più chiaro.
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