Vantarsi su Facebook non è mai una buona idea: lo ha imparato a sue spese un giovanissimo sardo arrestato dai Carabinieri.
Il giovane era stato arrestato quando era ancora minorenne: piuttosto che arrendersi all’idea di dover pagare il proprio debito con la giustizia, il ragazzo fece di tutto per sottrarsi alla giustizia, apparentemente riuscendoci.
La sua storia però si è conclusa come quella di molti altre persone che, credendosi intoccabili, finiscono per commettere una gigantesca imprudenza via social.
La fuga, la latitanza e Facebook: una storia tragicomica
Nel 2016 il giovane protagonista di questa storia venne arrestato per reati contro il patrimonio. Messo in cella perché scontasse la sua pena, il giovane aveva cominciato a dare già segni di una personalità piuttosto deviata.
Aveva infatti cominciato a torturare il suo compagno di cella con un bastone, arrivando poi a organizzare una rivolta con altri detenuti e dare fuoco a diversi mobili: dopo aver scatenato caos e confusione all’interno dell’istituto penitenziario minorile, il giovane era riuscito ad approfittare della situazione e darsi alla fuga.
Il giovane a quel punto si è reso latitante e ha cominciato a muoversi indisturbato per tutta la Sardegna, riuscendo a sfuggire costantemente alle forze dell’odine. Purtroppo non si tratta di un caso isolato: la conformazione geografica dell’isola e il suo territorio difficile da perlustrare, soprattutto all’interno, favorisce moltissimo la latitanza dei criminali.
Il problema è che l’oggi ventiquattrenne aveva cominciato a credere troppo in se stesso, arrivando a commettere la grossa imprudenza che lo ha condotto alla fine della sua fuga dalle forze dell’ordine.
Il giovane infatti aveva cominciato a paragonarsi a Totò Riina per la sua capacità di beffare per anni le forze dell’ordine che gli davano la caccia. Il punto di non ritorno è arrivato nel momento in cui il giovane aveva cominciato a sfidare apertamente i Carabinieri su Facebook, dove appunto paragonava la sua latitanza a quella del celebre boss mafioso.
A quel punto, probabilmente per una questione d’onore, i Carabinieri si sono messi attivamente sulle sue tracce e, con la guida del Capitano Gabriele Tronca, sono riusciti a localizzare il telefono dal quale il giovane accedeva a Facebook.
Il giovane è stato arrestato a Olbia: i Carabinieri lo hanno individuato e arrestato mentre passeggiava tranquillamente, e apparentemente senza un problema al mondo, per le strade della città.