Il caso Ashley Madison rischia di avere implicazioni più grosse di quello che si poteva presumere.
L’attacco hacker con la pubblicazione dei dati anagrafici di 32 milioni di utenti, sta avendo non poche ripercussioni a livello globale.
La società ha intanto messo una taglia da ben 500 mila dollari a coloro che aiutino l’azienda a individuare i colpevoli.
Nel frattempo, da Canada e Stati Uniti, arrivano brutte notizie. A seguito della pubblicazione dei dati sensibili, con una violazione della privacy grave e di inaudita violenza, si sarebbero registrati già 3 suicidi.
I dati pubblicati, oltre ad anagrafiche ed email, riguarda anche le preferenze sessuali degli iscritti.
Oltreoceano stanno iniziando le prime class action contro Avid Life Media, con richieste che ammontano attualmente a circa 500 milioni di dollari.
Tuttavia, c’è da premettere che lo standard di sicurezza applicato da ALM sia stato considerato tra i più sicuri con dati crittografati. La garanzia di sicurezza online è sempre relativa, in quanto non esiste ad oggi un computer cosi come un server realmente sicuro.
Difficile che la class action possa trovare accoglimento.
Come riportato da KrebsOnSecurity, il celebre sito per incontri AshleyMadison sarebbe stato hackerato e circa 37 milioni di profili sarebbero stati trafugati dal sistema.
Fin qui niente di strano, visto che queste sono cose che accadono abbastanza di frequente.
Quello che invece ha dell’incredibile è il fatto che gli hacker avrebbero chiesto di oscurare i siti gestiti dalla società pena la pubblicazione online di chat, email e foto caricate dagli utenti.
Il gruppo hacker, denominato Impact Team ha minacciato Avid Life Media di pubblicare tutti i dati online a meno che la società non chiuda i siti.
Le motivazioni di questo attacco e di questa richiesta sono da riscontrarsi su alcune presunte accuse che molti utenti muovono online contro la società che, come possibile vedere online, viene accusata di utilizzare account fasulli per invogliare uomini e donne ad iscriversi e pagare un piccolo abbonamento online.
Non si conosce attualmente che tipo di dati sono stati prelevati e soprattutto l’entità del rischio che gli iscritti corrono in questo momento. Da quello che è stato pubblicato, sembrerebbe che gli hacker siano in possesso di email, chat, conversazioni e transazioni delle carte di credito di milioni di utenti.
L’eventuale pubblicazione online potrebbe creare non pochi problemi di privacy agli iscritti e molti più problemi alla società stessa.
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