Per non dire addio all’Assegno di Inclusione occorre recarsi al più preso presso un Centro per l’Impiego. Scopriamo chi ha questo obbligo.
La sospensione dell’Assegno di Inclusione scatta nel momento in cui il percettore non ottempera agli obblighi imposti dalla misura. Tra le direttive c’è quella di presentarsi entro determinate tempistiche presso un Centro per l’Impiego.
L’Assegno di Inclusione ha sostituito il Reddito di Cittadinanza e vuole essere una misura più utile rispetto a quella precedente. Lo scopo da assolvere è favorire l’integrazione sociale e l’occupazione delle persone che possono lavorare. Ecco perché per poter iniziare a ricevere i soldi non basta fare domanda del sussidio soddisfacendo i vari requisiti patrimoniali e reddituali nonché rispettando il limite ISEE di 9.360 euro. Bisogna necessariamente sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale con il quale ci si impegna a svolgere attività sociali o a cercare lavoro.
Tra gli obblighi derivanti da questa sottoscrizione citiamo il rispetto della regola dei 120 giorni. Il percettore ha l’obbligo di recarsi presso i servizi sociali entro 120 giorni dall’invio della lista con i nomi dei beneficiari della misura da parte dell’INPS ai Comuni. Dovrebbe arrivare una convocazione ma se così non fosse consigliamo di prendere un appuntamento in autonomia per evitare di vedersi sospendere le erogazioni. C’è. poi, un secondo obbligo.
Chi deve recarsi presso un Centro per l’Impiego ed entro quando
Nella Circolare numero 7232 del 21 maggio 2024 si legge come i percettori di AdI debbano il prima possibile assolvere agli obblighi derivanti dall’iscrizione alla piattaforma SIISL e dalla firma del PAD. Il riferimento per i percettori occupabili – quelli che possono lavorare – è l’obbligo di recarsi entro 60 giorni dalla sottoscrizione del PAD presso un Centro per l’impiego vicino alla propria residenza.
Chi non dovesse adempiere a tale compito vedrà sospendere il beneficio per 90 giorni. Continuando a non assolvere all’obbligo senza una valida giustificazione si perderà il diritto a percepire la misura. Di conseguenza si potrà dire addio ai soldi erogati mensilmente. Il PAD, infatti, prevede che il cittadino prenda parte ad un percorso di inclusione sociale oppure che sia avviato allo svolgimento di un’attività lavorativa se attivabile.
Il SIISL – Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa – sta inviando messaggi e comunicazioni per informare i percettori di AdI dell’avvicinarsi della scadenza dei termini validi per presentarsi al Centro per l’Impiego più vicino alla residenza. Dopo l’eventuale sospensione del beneficio, le erogazioni riprenderanno solo dopo essersi recati presso il CpI e saranno versati anche gli arretrati.