Un asteroide di grandezza colossale potrebbe diventare un pericolo per la terra: scienziati e ricercatori lavorano ai piani di deflessione per scongiurare l’impatto
Bennu è un asteroide largo quanto l’Empire State Building in altezza: pesa 85,5 milioni di tonnellate e, nel 2182, sarà abbastanza vicino alla Terra da essere considerato un pericolo. La probabilità del suo eventuale impatto con il nostro pianeta è di 1 su 2700, più alta di molti altri asteroidi: per questo, è diventato oggetto di studio degli scienziati di tutto il mondo. La comunità scientifica i sta lavorando su alcuni possibili piani strategici nella sfortunata eventualità che il percorso di Bennu si facesse insidioso in futuro.
Secondo i ricercatori cinesi del National Space Science Center di Pechino, la minaccia non è da sottovalutare. George Flynn, fisico dell’Università Statale di New York, ha rilasciato un’intervista al New York Times in cui ha discusso i progetti in fase di sviluppo, ma anche escluso le idee un po’ spettacolari, “da cinema”, come ad esempio un’esplosione atomica causata dall’asteriode: il pericolo, piuttosto, è che i pezzi più piccoli raggiungano la Terra più velocemente, risultando letali per il pianeta.
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Cos’è la deflessione da impatto cinetico: il piano dei ricercatori per scongiurare il pericolo
Gli studi condotti fin’ora sono concentrati sulla tecnica di “deflessione da impatto cinetico”. In parole povere, mandare l’asteroide fuori rotta attraverso una collisione con l’aiuto di una navicella spaziale o di una flotta. Molto dipenderà dalla composizione dell’asteroide: gli esperimenti di laboratorio condotti dagli scienziati imitano il più possibile sia le condizioni dello spazio interplanetario che la struttura della roccia spaziale, ma non tutti i dettagli sono prevedibili. Gli asteroidi più ricchi di carbonio, ad esempio, necessitano più spinte più delicate per evitare la frantumazione e l’eventuale successiva collisione con il nostro pianeta, che avrebbe in ogni caso conseguenze disastrose.
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Maggiori informazioni saranno pubblicate l’anno prossimo, quando la NASA darà il via alla missione Double Asteroid Redirection Test (DART) che bersaglierà Dimorphos, un asteroide di 160m di diametro.