Una prepotenza reiterata. C’è sempre stata a scuola, ma prima era più facile combatterla, si vedeva perché era presente soltanto a scuola, non c’erano i social e gli haters erano facilmente riconoscibile. Ora non è più così.
Per combattere bullismo e soprattutto cyber-bullismo, scende il campo Google, paladino della giustizia e dei giovani. Ecco lo sviluppo di un applicazione che ingloba anche il cyber-bullismo, ma non solo, un valido aiuto anche contro le molestie online sulle donne.
Il colosso di Mountain View si è unito a Twitter in questa sorta di crociata di nuovo millennio, per offrire alle persone sotto gli occhi del pubblico un nuovo strumento che ha lo scopo di smussare il flagello degli attacchi online di genere, come confermato dall’ultimo report anche di Bloomberg.
Il software, chiamato Harassment Manager, è stato presentato proprio l’8 marzo, durante la giornata internazionale delle donne, e verrà fornito proprio ad alcune giornaliste, che fanno rima con attiviste, per aiutarle a documentare, nascondere e bloccare i tweet dannosi o volgari che ricevono.
Lo sviluppatore di software GitHub ha condiviso che “gli abusi e le molestie online mettono a tacere le voci importanti nella conversazione, costringendo le persone già emarginate offline”. Harassment Manager è un’applicazione web che mira a consentire agli utenti di documentare e agire in caso di abusi nei loro confronti su piattaforme online.
È progettato per chiunque subisca molestie online significative, fra questi anche i ragazzi, sempre più a rischio sui social. Lo strumento è stato creato e testato utilizzando un processo di ricerca e progettazione basato sulla comunità con utenti Twitter attivi che subiscono molestie significative e/o frequenti”.
A partire da ora, lo strumento sarà disponibile per l’uso su Twitter dai giornalisti che lavorano con la Thomson Reuters Foundation. L’unità Jigsaw di Google ha anche reso Harassment Manager un progetto open source (qualsiasi sviluppatore di software può adottarlo gratuitamente): le persone che utilizzano il software con i loro account Twitter possono compilare rapporti sulle molestie da condividere con i loro datori di lavoro, le forze dell’ordine o altri e possono nascondere commenti e bloccare gli utenti.
“Circa il 70% delle giornaliste ha ricevuto minacce o molestie online e di conseguenza il 40% ha smesso di riportare una storia”, ha affermato Jigsaw in una dichiarazione, citando una ricerca condotta di recente. Amnesty International ha pubblicato una Twitter Scorecard a dicembre, rilevando che le donne rappresentavano circa un terzo della base di utenti di Twitter negli Stati Uniti.
Più del 20% delle donne intervista dal sondaggio di Amnesty, ha affermato di essere stata oggetto di molestie o abusi online, molte di esse non hanno avuto il coraggio di mettere a conoscenza la società, indurla a intervenire, per a loro detto non ne sarebbe valsa la pena.
Harassment Manager, il filtro anti-molestie, è dotato di una Intelligenza artificiale in grado di riconoscere riconosce un tweet offensivo in base a una serie di parametri (insulti, minacce, volgarità), i messaggi sono poi suddivisi e organizzati in una dashboard per la gestione in blocco e non più uno alla volta, come accadeva su Twitter.
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