La carica dei 600. Tanti i milioni di dollari, in criptovalute, trafugati in un primo momento da Poly Network durante il più grande attacco hacker di tutti i tempi. Il Cybercriminal (oppure il gruppo, questo ancora non è dato sapere) hanno restituito oltre un terzo di circa 600 milioni di dollari in monete digitali rubate, tenendosene una parte, come rivelato in settimana un ricercatore blockchain, e confermato dalla Reuters.
Gli hacker avrebbero approfittato di una vulnerabilità di Poly Network, una piattaforma finanziaria decentralizzata che facilita le transazioni peer-to-peer e connette diverse blockchain permettendone l’interoperabilita’, secondo quanto riportato dalla societa’ di sicurezza SlowMist.
Il valore delle monete nei portafogli era di poco superiore ai 600 milioni di dollari al momento dell’annuncio, secondo gli analisti blockchain. Poly Network ha poi esortato gli hacker a restituire i fondi rubati a molti dei suoi indirizzi digitali, minacciando di intraprendere un’azione legale, così nel tardo pomeriggio sono stati restituiti circa 258 milioni di dollari in token rubati, secondo i registri pubblici della blockchain e la società di monitoraggio delle criptovalute Elliptic.
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“Credo che questo dimostri che, anche se puoi rubare asset digitali, riciclarli e guadagnarci, è estremamente difficile compiere in pieno il colpo grosso, a causa della trasparenza della blockchain – ha spiegato Tom Robinson, analista di blockchain per Elliptic, in una e-mail inviata alla CNBC. “In questo caso, gli hacker hanno concluso che l’opzione piu’ sicura fosse quella di restituire gli asset rubati“.
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L’hacker o gli hacker hanno inviato un messaggio con alcune delle monete restituite che sembravano chiedere donazioni, ha aggiunto Robinson. Secondo le prime ricostruzioni gli hacker avrebbero utilizzato una firma falsa per ottenere transazioni in modo da rubare i gli asset. Anche altri servizi che utilizzano Poly Network per lo scambio di token tra diversi blockchain hanno sospeso la funzionalità in attesa che la problematica si risolva. Poly Network ha annunciato che agirà per vie legali per perseguitare gli hacker.
La dimensione del furto è quasi paragonabile a quella del 2018: 530 milioni di dollari, in monete digitali, rubate dall’exchange Coincheck, con sede a Tokyo nel 2018. L’ultimo attacco arriva nel momento in cui hack e frodi relative alla finanza decentralizzata (DeFi) hanno raggiunto il massimo storico, aumentando il rischio sia di investire nel settore sia di un’autorità di regolamentazione. Eppure i bitcoin stanno volando in borsa.
Le piattaforme DeFi consentono transazioni finanziarie, solitamente in criptovaluta, senza gatekeeper tradizionali, come banche o borse. Il settore è esploso nell’ultimo anno, con piattaforme che ora gestiscono più di 80 miliardi di dollari di monete digitali. Poly Network, nello specifico, consente agli utenti di scambiare token su diverse blockchain.
I fondi rubati ammontano a più delle perdite criminali registrate dall’intero settore DeFi da gennaio a luglio, con un primato di 474 milioni di dollari, secondo un rapporto della società di intelligence crittografica CipherTrace.
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