Forse non tutti sanno che non c’è bisogno di una firma legale per sottoscrivere un contratto con un operatore telefonico. L’abbonamento con una chiamata può essere un grande risparmio di tempo, che evita di andare a uno Store fisico o perdersi nei meandri dell’online. Ma troppo spesso risulta essere un’arma a doppio taglio.
Già, i contratti telefonici senza firma non prevedono necessariamente l’incontro fisico tra l’operatore e il consumatore, ma soprattutto non sono perseguibili a norma di legge: in altre parole, può sembrare strano, ma per stipulare un contratto non ci vuole per forza una firma. La base per trovare l’altezza della situazione.
A termine di legge, infatti, è prevista che la validità di un contratto può essere espressa anche solo tramite il consenso prestato al telefono. L’utente ha un’arma dalla sua per difendersi da questo insolito contratto.
I primi, efficaci, rimedi contro le truffe
Il provider del servizio, infatti, deve pur sempre dimostrare che il nascituro abbonato abbia verbalmente accettato le condizioni contrattuali, in maniera spontanea: serve una registrazione vocale della conversazione, dove si evince in maniera esplicita il consenso del cliente. Anche in questo caso, un’arma a doppio taglio.
Contare fino a dieci prima di sottoscrivere un contratto verbale, è il primo rimedio contro le truffe. Utilizzare verbi al condizionale, specificare che non si è ancora decisi al cento per cento ad accettare l’offerta, dosare le parole è cosa buona e giusta. E, soprattutto, mai utilizzare la parola: “sì”.
L’operatore ha l’obbligo di rendere chiare identità e offerta, per cui se non siete convinti, un bel “non accetto questa offerta” prima di riagganciare, è un bel salva-truffa. Diffidare anche di quelle telefonate “sottoscrivibile solo al telefono” o peggio ancora alle offerte valide solo per un giorno: nel 90% dei casi sono truffe, un modo per spingerti ad accettare, quindi di promo non c’è un bel niente.
Nel caso in cui avete accettate, ma un secondo dopo capite che c’è qualcosa che non torna, meglio chiamare immediatamente il servizio clienti, quello ufficiale. E fatevi spiegare tutto: se esiste tale offerta, se attivabile solo ed esclusivamente via telefono oppure no. E soprattutto come fare a rescindere immediatamente l’accordo verbale con il call center. Perché tornare indietro si può.
Per tutti i contratti stipulati per telefono, infatti, la legge prevede la possibilità di recedere entro 14 giorni dalla loro conclusione, senza soprattutto bisogno di specificare il motivo. L’importante è sbrigarsi, perché l’autorità impone alle compagnie di far migrare gli utenti nel più breve tempo possibile. Quindi se la pratica è già partita, è un bel problema. La fretta, questi casi, non è una cattiva consigliera.