L’autenticazione multifattore è facile da attivare e ci mette al riparo dai leak di dati personali. Ecco le migliori opzioni gratuite per smartphone.
Il problema della sicurezza digitale ci tocca sempre più da vicino. Pandemia e relativi lockdown ci hanno letteralmente chiuso in casa, dove abbiamo portato tutto il nostro quotidiano: lavoro, istruzione, acquisti, socialità e intrattenimento. Ecco perché è ormai di cruciale importanza imparare a presidiare adeguatamente il nostro network personale.
Attacchi informatici e leak di dati sensibili, infatti, sono fenomeni cresciuti esponenzialmente da inizio 2020. Oggi parliamo di autenticazione multifattoriale, considerando cinque tra le migliori app per Android (ma non solo) totalmente gratuite.
L’autenticazione a due fattori (two factor authentication, 2FA) serve a aggiungere un livello di protezione ai nostri account più significativi. Si pensi all’internet banking, ai sistemi di pagamento (PayPal e simili), ai siti di e-commerce a cui abbiamo collegato una carta di credito (Amazon, eBay…), o anche ai social e ai siti di incontri, che andrebbero confinati alla sfera più privata.
Senza parlare dell’account Google o dell’Apple ID da cui gestiamo il nostro telefono e una miriade di funzioni come la posta elettronica, i contatti, i dati personali relativi agli spostamenti, il cloud dove teniamo le nostre foto e i nostri video e chissà quanti altri documenti sensibili. La lista è praticamente infinita.
Su alcuni di essi (internet banking in primis) è già necessario settare più di una password. Su altri no. Ecco per ché vi invitiamo a considerare il 2FA, impostando un secondo fattore costituito da una OTP, una one-time password. Si tratta di una chiave alfanumerica generata sul momento tramite un algoritmo e che resta valida solo per qualche decina di secondi, il tempo di inserirla.
Per quanto nessun sistema di sicurezza possa essere considerato a prova di bomba, chi riuscisse a violare il nostro network si troverebbe di fronte a un “muro” ragionevolmente arduo da scalare, dato che dopo la prima password dovrebbe crackarne un’altra che – semplicemente – ancora non esiste.
Inoltre, una OTP generata da una app sul vostro telefono, non è esposta ad attacchi durante nessun “tragitto” esterno, come invece è il caso delle chiavi di sicurezza spedite tramite sms o email. Le App che vi suggeriamo sono totalmente gratuite e affidabili, sta a voi scegliere quella che più vi si addice. Vanno abbinate ai diversi account, generalmente tramite l’utilizzo di un codice QR da scansionare con la videocamera del vostro smartphone. Vediamole una per una.
Tra i pro di questo authenticator la reputazione del produttore. Google la raccomanda per tutti i suoi account per una questione di compatibilità e facilità di utilizzo, e questo ne fa una delle più diffuse. Ciò non toglie che potete usarla tranquillamente per aggiungere una one-time password ad account che non appartengono all’universo di Big G. Il pairing tra app e account passa tramite codice QR che può eventualmente venire inserito a mano. Oltre che su Android funziona anche su Wear OS (la versione di Android per i Google Smartwatch). Come è lecito aspettarsi, può contare su un supporto di primissimo livello. Non offre back-up per l’account. Esiste la versione per iOS.
E con questo abbiamo subito messo in campo i nomi grossi dell’autenticazione multifattore. Come già detto per Google, reputazione e supporto sono indiscutibili e la scelta dipende solo da voi. Insomma, se siete degli assidui utilizzatori dei prodotti Microsoft, l’authenticator proprietario fa al caso vostro. Semplice da utilizzare, non ci sono inviti per gli acquisti in-app e funziona benissimo con qualsiasi account. A differenza di Google, è possibile creare un back-up.
Forse uno dei più popolari tra chi non sopporta i brand big-tech come Google e Microsoft. Facile da usare come i primi due (codice QR o manuale), Authy supporta la maggioranza degli account ed è sincronizzabile su diversi dispositivi. I dati possono essere conservati sul cloud, caratteristica che risulta fondamentale quando non si è più in possesso del proprio smartphone. Nemmeno qui troverete pubblicità o acquisti in-app. L’unico neo è l’inserimento del numero di telefono al momento del set-up, che guasta un po’ quando si parla di privacy.
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Open source, concepita espressamente solo per Android. Include la possibilità del back-up (protetto da password o Android KeyStore) ed è compatibile con Google Authenticator, concedendo all’utente un’ampia elasticità nelle situazioni più disparate. L’interfaccia è comprensibile per una user experience che non presenta assolutamente problemi e che anzi permette un buon livello di personalizzazione. Né pubblicità, né acquisti in-app.
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App che supporta praticamente tutti gli account più comuni come Facebook, Instagram, Google, Linkedin e via dicendo. Sviluppata da un’icona dell’open source come Red Hat, il supporto è disponibile su GitHub. Non prevede back-up, ma in compenso la sua essenzialità la rende user-friendly e capace di garantire un’autenticazione multifattore molto solida.
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