Le percentuali dei bambini incollati allo schermo cominciano a preoccupare: Save The Children lancia l’allarme, i dettagli.
Al giorno d’oggi, il tema della salute è all’ordine del giorno: i vari organi mondiali realizzano studi e firmano report con grande regolarità.
Sappiamo tutti dell’importanza dell’alimentazione, ma ci sono anche dei gesti giornalieri che possono costarci caro. Grande attenzione andrebbe rivolta ai più piccoli che presentano sicuramente maggiori criticità. Con l’aumento dei dispositivi tecnologici e di app dedicate ai bambini, spesso e volentieri li lasciamo con gli occhi rivolti a schermi di ogni tipo, dallo smartphone al tablet, passando per i notebook fino ad arrivare alle smart tv.
Gli ultimi report davvero terribili: a quanto pare, il 32,6% dei bimbi tra i 6 e i 10 anni è sempre davanti agli schermi. La percentuale sale addirittura al 44,4% per il Sud del Paese. Un bambino italiano su tre, quindi, usa lo smartphone ogni singolo giorno. Il dato è salito pericolosamente rispetto al 2018, quando “soltanto” un bambino su 5 usava il cellulare.
Tralasciando i pericoli legati all’effetto delle luci e dell’esposizione agli schermi sui piccolini, su questi device ci sono tantissimi pericoli dietro l’angolo. Save The Children, nel corso della campagna sull’educazione digitale, ha lanciato l’allarme e ha spiegato nel dettaglio alcune tematiche delicate.
Save The Children lancia l’allarme: dati estremamente preoccupanti
Save The Children, oltre ad illustrare perfettamente i dati, ha anche spiegato tutti i potenziali rischi per i bambini che usano gli schermi.
“Bambini, bambine e adolescenti crescono oggi in una dimensione online, in cui il mondo materiale e quello digitale si intrecciano, ma ciò non significa che abbiano gli strumenti necessari per rapportarsi consapevolmente con l’universo online“: queste le parole Daniela Fatarella, la direttrice generale dell’associazione.
Save The Children ha poi sottolineato l’importanza dello sviluppo di una rete tra famiglie, scuole, istituzioni e società per placare le disuguaglianze digitali. La Rete, infatto, presenta comunque grandi opportunità di apprendimento e di socializzazione, ma non vanno mai sottovalutati i rischi. Sul web possono esserci malintenzionati che potrebbero facilmente truffare i più piccoli della casa. Come se tutto ciò non bastasse, il furto di informazioni delicate è un qualcosa che dovrebbe mantenere in apprensione genitori e nonni. Senza dimenticare il cyberbullismo, tematica alquanto delicata e mai così tanto attuale come gli anni che stiamo vivendo.
Altra problematica segnalata dall’associazione? Il 62,3% dei preadolescenti (11-13 anni) hanno un account sui social network: per legge, si dovrebbe aprire un account al raggiungimento dei 14 anni. Anche qui si celano misteri e pericoli che potrebbero mettere in difficoltà i più piccoli della famiglia. In passato, d’altronde, giochi social sono anche costati diverse vite di bambini ed adolescenti che sono stati pilotati da adulti pericolosi.