Pensare a BlackBerry come ad uno degli ormai tanti produttori di smartphone è sicuramente un errore. I dispositivi portatili rappresentano solo la punta dell’iceberg del business della compagnia.
Dal punto di vista della protezione dei dati sembra molto interessante, ma perché scegliere proprio il BES? “Se si è già clienti BES 5 il passaggio viene quasi naturale. Il fenomeno della consumerizzazione ha portato dentro le aziende i device personali dei dipendenti o dei collaboratori, e solo il BES 10 è in grado di garantire, senza costi imprevisti, la massima sicurezza con tutte le maggiori piattaforme mobile, anche in quei casi in cui ci si aggancia a server virtuali; una situazione piuttosto frequente con le piccole imprese o con gli studi di professionisti”.
C’è davvero questo gran bisogno di proteggere le informazioni? Nel consumer nessuno pare preoccuparsi… “Finché l’utenza consumer non verrà effettivamente scottata da questo pericolo, sembrerà sempre tutto irreale. Le minacce per dispositivi portatili sono ormai all’ordine del giorno. E non si parla solo di malware, ma anche di intercettazioni. In gioco c’è la privacy delle persone e delle aziende. Collegandosi alla rete dal PC dell’ufficio solitamente si utilizza un cavo dedicato e una LAN; da smartphone e tablet, invece, la rete è condivisa. Del resto, Gartner stima che entro il 2020 il 75% del budget IT sarà destinato alla rilevazione e risposta rapida a possibili contagi, contro il 10% del 2012. E noi questo aumento di domanda lo stiamo registrando giorno per giorno”.
Spingendoci allora oltre, come si sta preparando BlackBerry al futuro mobile? “Il nostro futuro, dal punto di vista della sicurezza, si chiamerà BES 12. Con la prossima versione riuniremo in unico database la gestione dei vecchi terminali BlackBerry con quella dell’ultima serie 10, semplificheremo il passaggio dal BES 5 e apriremo la piattaforma anche ai terminali Windows Phone 8. In più, prevediamo di lanciare contemporaneamente un servizio di cloud, per le attività che non vogliono o non hanno la possibilità di installarsi un server, oltre ad un nuovo sistema di collaboration aziendale, evoluzione dell’attuale BlackBerry Messenger, chiamato eBBM. Tra qualche anno, grazie alla piattaforma QNX, tutto potrà essere gestito da remoto, dalle funzioni delle automobili ai dispositivi medici…”.
Torniamo all’attualità. Non molto tempo fa, il vostro ceo, John Chen, ha dichiarato all’agenzia Reuters: “Se non riesco a far soldi con gli smartphone, allora non parteciperò più a questo business”. E’ possibile immaginare un’offerta BES senza dispositivi BlackBerry? “Anzitutto voglio sottolineare che BlackBerry da sempre mette a disposizione dei propri clienti un pacchetto organico, unico e affidabile di soluzioni. E questo è un importante valore aggiunto, che racconta la superiorità dell’infrastruttura BlackBerry rispetto ai competitor. Offriamo una soluzione end-to-end e i device sono una parte importante dell’equazione”. Più chiaro di così…
Pensare a BlackBerry come ad uno degli ormai tanti produttori di smartphone è sicuramente un errore. I dispositivi portatili, infatti, rappresentano solo la punta dell’iceberg del business della casa di Waterloo.
Con la più grande struttura di rete mobile al mondo (35 Petabyte di traffico dati mensile e 665 operatori collegati), BlackBerry è a tutti gli effetti una compagnia di servizi e soluzioni orientati al segmento enterprise. Il suo fiore all’occhiello, il BES (BlackBerry Enterprise Server), giunto alla versione 10, risulta attualmente utilizzato a livello globale da oltre 30 mila società (tra cui i dieci più grandi gruppi mondiali) e ad esso è affidata la sicurezza di ben 16 nazioni del G20.
Ma in cosa consiste veramente il BES? Ce lo spiega Alessio Banich, solution specialist manager di BlackBerry Italia: “Il BES può essere definito come una soluzione di EMM (Enterprise MobilityManagment), ovvero una piattaforma in grado di gestire in modo completo il dispositivo mobile da una postazione remota. Fino al BES 5 il servizio era compatibile solo con dispositivi BlackBerry. Con l’ultima versione, la numero 10, siamo riusciti ad implementare i medesimi parametri di controllo e sicurezza anche sui terminali Android e iOS. Si tratta di una soluzione particolarmente flessibile: per ogni utente l’amministratore IT o, più in generale, la Pmi ha la possibilità di decidere, con un unico software e un’unica installazione, il livello di controllo da applicare allo smartphone o al tablet. Dalle situazioni di BYOD (Bring Your Own Device) a quelle di CYOD (Choose Your Own Device), senza dimenticare naturalmente le esigenze di COPE (Corporate Owned Personal Enabled). Insomma, dal dispositivo portato in azienda dal collaboratore ai dispositivi assegnati dall’azienda al dipendente”.
Tutto questo in nome della sicurezza. “Certamente – prosegue Banich –. E c’è di più: il BES è davvero alla portata di ogni attività, grande o piccola che sia, data la sua convenienza. Non ci sono costi iniziali, si paga solo la licenza per ogni singolo device. Per fare un esempio concreto: una licenza Silver per BES 10 ha un prezzo di 19 dollari l’anno. E non bisogna dimenticare le tante promozioni speciali per vecchi e nuovi clienti. Come il programma EZ Pass, che combina qualsiasi licenza già esistente sulla piattaforma ‘on-premise’ BES, compresa BES Express ,e ogni altra licenza che i clienti possano avere da altri fornitori MDM, con una che corrisponda alla licenza ‘perpetua’ Silver BES10; o il BES10 Trial, scaricabile dal sito di BlackBerry, per provare per 60 giorni 100 licenze Gold”.
Silver e Gold: facciamo un po’ di chiarezza. “Sono le tipologie di licenze. Si dividono in Gold e Silver, appunto. Ci sono licenze Gold per BlackBerry 10 e per dispositivi Android e iOS; stessa cosa per le licenze Silver. Naturalmente, in termini di controllo e sicurezza, la massima resa del servizio è possibile solo combinando il BES con un terminale BlackBerry 10, perché i nostri dispositivi sono stati sviluppati specificamente per rispondere a questo tipo di esigenze. Ma anche su Android e iOS, grazie all’ultimo update 10.2, siamo riusciti ad espandere notevolmente le potenzialità della soluzione. Tradotto: Secure Work Space, uno spazio protetto di lavoro su iOS e Android dove tutti i dati aziendali vengono salvaguardati, con la stessa sicurezza BlackBerry, senza la necessita di VPN. Il Secure Work Space risponde ad esigenze EMM (Enterprise Mobility Management), ed include MDM, MAM, content management, sicurezza locale e in transito, supporto globale. In estrema sintesi, su un dispositivo BlackBerry l’amministratore IT può definire in maniera molto chiara il perimetro aziendale e quello personale dell’utente, controllando entrambi i perimetri o solo quello aziendale, e può abilitare il dispositivo al perimetro aziendale in modalità ‘COBO’ (disponibile solo con BB10 e profilo Gold). Su iOS ed Android, l’amministratore IT può controllare i dispositivi come puro MDM (profilo Silver) oppure abilitare il Secure Work Space (profilo Gold). In caso di jailbreaking o rooting, o di azioni non conformi alle policy aziendali, l’amministratore IT può intervenire con diverse azioni, che vanno dalla semplice notifica al blocco del dispositivo, impedendo l’accesso ai dati di lavoro, fino alla cancellazione parziale o completa”.