Sarà un caso, sarà speculazione, sarà manipolazione di mercato, come più di qualcuno insinua. Sarà. Ma l’altalena sul quale sono saliti i bitcoin dipendono in gran parte dai tweet di Elon Musk. Pura coincidenza? Sta di fatto che è bastata un cinguettio del miliardario sudafricano, naturalizzato statunitense con passaporto canadese, per far decollare la regina delle criptovalute.
“Tesla potrebbe supportare nuovamente i bitcoin”. Booom, apriti cielo: il post di Elon Musk spacca, viene ripreso dai più importanti media del settore, i bitcoin tornano a volare: aumento di circa l’11% nelle ultime 24 ore. “Quando ci sarà conferma di un ragionevole (~50%) utilizzo di energia pulita da parte dei minatori con una tendenza futura positiva, Tesla riprenderà a consentire le transazioni Bitcoin”.
Il capo di Tesla ha anche aggiunto che la società ha venduto solo circa il 10% delle partecipazioni per confermare che il bitcoin potrebbe essere “liquidato facilmente senza spostare il mercato”. Elon Musk, però, era lo stesso che a febbraio aveva rivelato di aver acquistato 1,5 miliardi di bitcoin e che avrebbe accettato la criptovaluta come forma di pagamento per le auto (Tesla), prima di ribaltare tutto sospendo gli acquisti di veicoli e utilizzando i token virtuali citando l’uso crescente di combustibili fossili per la sua estrazione mineraria.
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Il processo di mining di bitcoin per creare nuove unità della valuta virtuale richiede la risoluzione di complesse equazioni matematiche dipendenti da alti livelli di potenza di elaborazione del computer. Eppure a seconda dei tweet del CEO di Tesla, i bitcoin scendono e salgono in borsa alla velocità della luce.
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Il rialzo dei bitcoin si è registrato nonostante il Comitato di Basilea abbia proposto un giro di vite significativo sulle esposizioni delle banche verso le criptovalute; inoltre, il Fondo monetario internazionale ha espresso preoccupazione per la decisione di El Salvador di adottare bitcoin come valuta legale.
Guardo caso, dopo quel tweet i bitcoin sfiorano i 40mila dollari al cambio, facendo salire anche Ethereum, cresciuto del 7% ed ora sui 2.494,12 dollari, Cardano (incremento del 9,72% a 1,56 dollari), ma soprattutto Dogecoin, l’altra criptovaluta fortemente sponsorizzata da Musk, che guadagna il 5,92% a 0,3278 dollari. Solo qualche giorno fa, Elon Musk aveva fatto perdere al Bitcoin il 5%, ora una retromarcia da +11%.
Inevitabile pensare a nuove regolamentazioni, visto che capi di Governo e banchieri centrali continuano a passarsi la palla senza mettere nulla nero su bianco, mentre Elon Musk coi suoi tweet sta facendo il bello e il cattivo tempo.
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