Il caro bollette continua a far preoccupare i cittadini italiani. Ma la situazione sembra essere in miglioramento, con alcuni abbassamenti che già sono stati registrati e altri che arriveranno nelle prossime settimane. Ecco un quadro sulla situazione
Stiamo vivendo uno dei periodi più complicati della storia recente a livello economica. Alla già precedente crisi e all’emergenza pandemica si è aggiunto il conflitto tra Russia e Ucraina, che ha irrimediabilmente portato ad un aumento generale dei costi di materie prime (e non solo). Si parla da settimane del caro bollette, che sta preoccupando i cittadini in Italia. 
Ma sembra che la situazione sia pronta a cambiare, già entro la fine dell’anno. Stando ad una recente analisi, infatti, a breve potrebbero esserci dei cali delle bollette di gas e luce. Un miglioramento che lascia ben sperare e che dovrebbe rendere meno complicato l’inverno dal punto di vista del portafogli.
Caro bollette, ecco di quanto dovrebbero scendere nelle prossime settimane
Dopo il boom delle scorse settimane, ora finalmente il prezzo del gas sta continuando a scendere. Una buona notizia, che potrebbe presto portare ad un calo anche delle bollette. “Sul gas dobbiamo digerire ancora ottobre con i prezzi di settembre e ottobre perciò dal primo novembre sapremo quanto sarà la media, però dopo rispetto ottobre ci sarà un calo” ha spiegato Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, ai microfoni di Radio24.
Questo cambio sarà dovuto al fatto che è cambiato il modo in cui l’Arera calcola le bollette. Se prima l’aggiornamento avveniva ogni tre mesi in base al Ttf, ora avviene mensilmente in base ai prezzi registrati sul mercato italiano Psv. Sta finalmente calando la corsa ad accaparrarsi il gas, e sono crollati i consumi industriali. Due fattori decisivi per la discesa del prezzo del gas.
Parlando invece di elettricità, i primi miglioramenti saranno effettivi a partire da gennaio. Sebbene in questo caso, Arera continuerà ad aggiornare le tariffe ogni tre mesi. “Ci sarà un calo dell’ordine del 15-20%” ha sottolineato Davide Tabarelli. Va detto che qui il discorso è più delicato. Potrebbero infatti esserci variabili come un aumento della domanda, nel caso di inverno rigido o guasto alle infrastrutture. O anche di ritardi nei rifornimenti. Se si dovesse verificare anche solo uno di questi casi, è chiaro che il calo potrebbe essere ridotto (se non nullo).