A tutti capita di fare un cambio di operatore telefonico. In pochi però sanno quanto bisogna pagare: tutte le info a riguardo.
Questo è un periodo di grande fermento per tutti gli operatori telefonici. Infatti in questi giorni stiamo vedendo diverse rimodulazioni che colpiscono un gran numero di utenti. Per tutti gli interessati però c’è una bella notizia, vale a dire che è possibile fare un cambio di operatore telefonico in qualsiasi momento per evitare gli aumenti imposti dalle compagnie. Scopriamo quindi cosa bisogna fare e se ci sono dei costi che bisogna sostenere.
Spesso in questi mesi diversi utenti che hanno sottoscritto un contratto telefonico hanno sentito il bisogno di cambiare operatore. Questo deriva proprio dal fatto che le compagnie presenti sul mercato hanno optato per delle rimodulazioni, che hanno spinto gli utenti a considerare un cambio drastico onde pagare in più a fine mese.
Sono diverse però le motivazioni che possono far considerare il passaggio da un operatore all’altro quando utilizziamo il cellulare. Infatti come motivazione non esiste solamente una modifica unilaterale del piano contrattuale da parte dell’operatore o a un grave disservizio. L’utente può decidere di cambiare l’operatore anche quando trova sul mercato un’offerta migliore sul mercato. Andiamo quindi a vedere se ci sono dei costi da sostenere in questi casi e soprattutto qual è la somma che bisogna sborsare.
Tra gli ostacoli nel cambio dell’operatore telefonico troviamo certamente la spesa da sostenere. Partiamo dal dire che quando si verificano rimodulazioni, disservizi o varie modifiche unilaterali il recesso del contratto è gratuito. Ma in tutti gli altri casi sono diverse le penali da pagare. Quando si pensa ad un cambio la prima cosa che bisogna fare è verificare quando termina il vincolo temporale. La cosa migliore è attendere la sua naturale scadenza e non avere a che fare con le spese dovute per la chiusura anticipata.
Esiste una normativa che prevede che il consumatore abbia diritto al recesso dal contratto telefonico con un preavviso non superiore ai 30 giorni. Compiere questa operazione è importante perché dopo avere comunicato la volontà di terminare il contratto con la vecchia compagnia telefonica non potranno essere addebitati costi per servizi utilizzati al termine dei 30 giorni. A stilare la lista dei costi ci ha pensato l’AGCOM. Secondo l’Autorità le società telefoniche possono infatti addebitare al consumatore delle “spese fisse di disdetta” che però devono essere indicate nel contratto.
Un’altra delle spese che si dovranno sostenere sono la restituzione degli sconti ricevuti dall’utente è un’altra delle possibili spese che potreste sostenere per cambiare operatore telefonico. Questo è previsto nel caso in cui si verifichi un recesso anticipato. Se nel contratto sono previsti versamenti rateali non potrà essere richiesto alcun pagamento quando si recede. Infine per quanto riguarda prodotti e accessori, l’operatore dovrà proporre un’alternativa che può anche essere il pagamento in un’unica fattura del residuo.
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