Il placet della Commissione Tecnica giudicatrice e delle offerte economiche ricevute ha dato il via libera alla Rai per l’assegnazione gli incarichi alle società che saranno impegnate in una profonda ristrutturazione della sede centrale di viale Mazzini. Questa mossa potrebbe avere ripercussioni ottimali per la Tv di Stato, ma c’è anche il rischio che aumenta il famigerato Canone RAI.
Partiamo dal progetto per la riqualificazione della sede RAI, firmato dal noto studio ACPV ARCHITECTS di Antonio Citterio e Patricia Viel. “Nuovi spazi, più comfort per le persone, tecnologie all’avanguardia – si legge sul comunicato dell’Ufficio Stampa di Mamma RAI – e una progettazione basata sui principi di biofilia e sostenibilità renderanno l’edificio fortemente innovativo”.
La ristrutturazione della RAI è molto specifica: “Spazi per i servizi alla persona – continua la nota – con una riqualificazione della zona ristoro, la creazione di un giardino esterno su via Podgora. Riqualificazione della galleria di opere d’arte, con gli arazzi rinascimentali e le sculture, esempi rappresentativi del grande patrimonio artistico e architettonico Rai”.
Spettro rincaro Canone RAI: due buone notizie che fanno ben sperare. O forse no?
Carlo Fuortes alimenta il fuoco della ristrutturazione. “Inizia in tempi rapidi l’attuazione del Piano Immobiliare tenuto ad accompagnare la trasformazione digitale della Rai – spiega l’Amministratore Delegato della RAI – il nuovo progetto dovrà garantire sostenibilità ambientale, risparmio energetico, attenzione alla qualità e alla funzionalità degli ambienti di lavoro di tutti i dipendenti. Ciò comporterà anche interventi a favore del verde e di adeguati spazi di incontro”.
Una ristrutturazione a 360 gradi, insomma: a forti tinte green, nel segno della valorizzazione dell’arte, grazie alla notevole collezione di dipinti, sculture e altre opere d’arte presenti in RAI.
Riqualificazione degli immobili, razionalizzazione spazi e oneri di manutenzione: un lavorone. Che porterà via tempo e, inevitabilmente, denaro. Denaro che la RAI dovrà riprendere da qualche parte.
Ecco quindi che lo spettro del rincaro del Canone RAI aleggia su milioni e milioni di italiani. Ci sono due buone notizie che fanno sperare. La prima arriva dai politici, che stanno sbandierando ai quattro venti l’abolizione di una tassa mai digerita dal popolo italiano, soprattutto da quelli che non guardano (magari per scelta) la Tv di Stato.
La seconda è data dalle ufficialità. Nessuna sul fronte RAI: no news, good news. Più che uno slogan, attualmente una speranza che questa ristrutturazione non imponga a Carlo Fuortes e compagno un aumento del Canone RAI per sopperire a quelle spese straordinarie di ristrutturazione, quelle sì ora ufficiali.