Si parla con sempre più insistenza di un possibile stop al Cashback già nelle prossime settimane. La proposta del sottosegretario all’Economia
È bufera intorno al Cashback di Stato. L’iniziativa lanciata dalla precedente amministrazione prevede un rimborso parziale delle spese effettuate per tutti i cittadini italiani regolarmente iscritti all’app IO. Tante le polemiche: dai fondi che potrebbero essere utilizzati in altro modo ai “furbetti” che ottengono transazioni in maniera alternativa.
A più riprese, il governo Draghi ha fatto intendere che è al vaglio l’ipotesi di bloccare il tutto. Sarà vero? E soprattutto, da quando? Per dare una risposta in questo senso, il Messaggero ha intervistato il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon. Si è parlato proprio di questo tema, con una proposta lanciata e che potrebbe diventare realtà già nel 2021.
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Cashback, stop nel 2021? La proposta di Durigon
Intervistato dal Messaggero, il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon ha fornito alcune prime indicazioni sulla strada che il governo Draghi sembra intenzionato a prendere nei confronti del Cashback di Stato. Se nei giorni scorsi si è parlato di una possibile conferma dell’iniziativa, qualcosa sembra essere cambiata. Durigon ha proposto di bloccare tutto già dal mese di luglio, ossia una volta conclusa la prima fase semestrale (da gennaio a giugno). L’idea sarebbe quella di non gettare all’aria le transazioni registrate dai cittadini italiani in questi mesi, senza però far partire la fase 2 del programma.
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La linea del sottosegretario all’Economia (e non solo) sarebbe quella di reindirizzare i fondi risparmiati in altri modi. Si parla in maniera particolare di aiuti rivolti alle categorie più in difficoltà a causa dell’emergenza Covid. Analizzando i numeri, bloccare la seconda fase del Cashback vorrebbe dire avere tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro da reinvestire. Qualora la proposta dovesse passare, il MEF andrebbe a chiudere tutto, erogando i rimborsi accumulati nel primo semestre dai cittadini iscritti e voltando pagina. Sicuramente le prossime settimane saranno decisive in questo senso, con il governo Draghi chiamato a prendere una decisione.