Cavo audio: in italiano sostantivo maschile. In elettrotecnica, cavo costituito da uno o più conduttori coassiali atto a collegare in modo non permanente due circuiti o dispositivi (per es. uno strumento musicale elettrico e il relativo amplificatore). Nella nuova politica di “uguaglianza”, definizione sessista.
E’ quanto comunicato dalla Professional Audio Manufacturers Alliance (PAMA), un’associazione che riunisce aziende di produzione di cavi come Sennheiser, Shure, Qsc, la Iemito, solo per citarne alcune. “Occorre affrontare problemi di linguaggio e terminologia obsoleti – si legge in un comunicato ufficiale dell’associazione – identificati come sempre più scoraggianti rispetto allo spirito di inclusione“.
Ovviamente, la questione ha suscitato reazioni in contrasto le une con le altre. C’è chi non ha preso in seria considerazione la tematica dell’inclusione portata all’attenzione dalla PAMA, tirando fuori ovvii sfottò sulla questione “definizione neutra”. C’è invece chi la cosa l’ha presa molto sul serio e ha detto la sua in proposito.
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“Un plauso per PAMA che cerca di introdurre un linguaggio neutro nell’industria audio. È un’impresa enorme, ma bisogna continuare a lavorare per portare cambiamenti”. Questo è il messaggio che la SoundGirls, associazione a supporto delle donne che lavorano nel settore musica, ha deciso di rivolgere a questa questione.
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Secondo fonti vicine alla Pama, l’associazione ha distribuito un survey alle aziende sue associate per venire a conoscenza dell’opinione generale a proposito della situazione, e soprattutto per richiedere suggerimenti “per l’implementazione di una terminologia unificata in tutto il settore, nello spirito di inclusività e coerenza. È una questione di vicendevole rispetto”.
Queste le parole di Karam Kaul, a capo del Consiglio di Amministrazione di PAMA Professional Audio Manufacturers Alliance e facente parte del Comitato per l’inclusione. Resta ora da definire quali siano i termini più adatti per evitare il sessismo nei confronti della terminologia relativa ai cavi audio, e per togliere dal linguaggio comune espressioni come “jack maschio da inserire nella presa femmina per ascoltare la musica”. Probabilmente i termini che saranno spediti nel dimenticatoio sono jack, di genere maschile, e spina/presa, di genere femminile.
Ma non sarà decisamente facile trovare una nomenclatura neutra senza cadere nuovamente nella divisione di genere, anche in considerazione del fatto che la lingua italiana, al contrario ad esempio di quella inglese, non può prescindere dalla divisione di genere maschile e femminile anche a causa degli articoli, che nella lingua italiana sono divisi in “maschile” e “femminile”, al contrario del più che mai neutro “the” inglese.
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