Spesso càpita di decidere di vendere il proprio smartphone usato, magari utilizzato per pochissimo tempo, dopo aver deciso di acquistarne uno nuovo. L’optimum per ottenerne il massimo della cifra possibile, al netto del fisiologico sconto che bisogna applicare causa utilizzo dell’apparecchio, sarebbe rivenderlo con scatola e accessori originali.
Ma questo non è sempre possibile, dal momento che nel tempo, purtroppo anche nel breve periodo, alcuni accessori del cellulare si deteriorano, costringendo i suoi proprietari a acquistarne di nuovi (e non sempre originali).
Uno di questi è il carica batterie, o meglio il cavo del carica batterie, una delle “appendici” del nostro telefonino che si sbriga a rompersi anche e soprattutto a causa delle pessimi abitudini di utilizzo dei compratori. Ma mantenerlo il più intatto possibile si può, ecco come.
Caricabatterie, dove trovare i gadget salva cavo
A chi non è capitato che il cavo del carica batterie del cellulare smettesse all’improvviso di funzionare? Solitamente questo succede quando il cavo, soprattutto in prossimità del jack che si attacca all’alimentatore, si trova a consumare la plastica che protegge i fili elettrici al suo interno e di conseguenza anche questi, che sono molto fini, si rompono interrompendo il contatto elettrico.
Ma non è necessario deteriorare l’involucro esterno: già il fatto di tenere il filo del carica batterie molto tempo piegato o arrotolato, e poi di tenderlo all’inverosimile per poterlo utilizzare anche mentre magari si è a letto e lo si è attaccato al comodino, può determinare la rottura del cavo elettrico al suo interno, o il connettore si può consumare o rigare e non funzionare più.
Sul connettore c’è poco margine di prevenzione, mentre sul filo esistono delle piccole accortezze che possono salvare il più a lungo possibile il cavo di protezione e di conseguenza le resistenze elettriche.
Il più economico e fai-da-te è la molla della penna a sfera: utilizzare la molla inserendola intorno al filo, facendo però attenzione a non sformarla, può essere un primo ottimo modo per preservare il carica batterie. Basta solo estrarla da una penna a sfera qualunque, che magari non ci serve più.
C’è poi il famoso (tra i ragazzi) “scooby-doo”, un intreccio più o meno complicato di stoffa dura o plastificata che va a costituire una specie di “guanto” che va a racchiudere la parte finale del filo ottenendo così una ancor maggiore protezione.
E poi come dimenticare il prosaico ma molto utile nastro isolante? Se il filo di rame all’interno del cavo di plastica non è rotto, applicare del nastro isolante intorno all’estremità del cavo caricabatterie è il modo migliore per preservarlo dall’usura e da eventuali strappi accidentali.
E poi ci sono un paio di soluzioni da acquistare ma poco costose che sono l’animaletto copri cavo, una specie di copri matita bucato a entrambe le estremità che sembra “mangiare” il cavo ma invece lo protegge, e poi la spirale colorata composta di plastica dura, facile da applicare, che si può acquistare anche su Amazon a prezzi piccolissimi.